Truffa al Servizio Sanitario: 6 arresti a Palermo

15 dicembre 2014

Una truffa ai danni del Servizio Sanitario e’ stata scoperta dai carabinieri del Comando Provinciale di Palermo che hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone. L’ordinanza e’ stata emessa dal gip del capoluogo siciliano su richiesta della Procura palermitana ed ha riguardato tre farmacisti, il titolare di una parafarmacia, un dipendente dell’ASP e un sesto soggetto indicato come corriere. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di concorso in falso, accesso abusivo al sistema informatico e truffa aggravata al Servizio Sanitario. L’inchiesta dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura, , scattata nel 2013, ha fatto luce su un meccanismo che permetteva agli indagati di conseguire profitti illeciti attraverso l’alterazione delle autorizzazioni emesse dall’ASP per la distribuzione in regime di convenzione, presso le farmacie e parafarmacie, di prodotti per l’incontinenza e per celiaci.

Le indagini che stamani hanno portato a Palermo alla scoperta di una truffa ai danni del Sistema Sanitario nazionale, con l’arresto di 6 persone, sono scattate a seguito di una serie di denunce presentate sin dall’agosto del 2013 dall’Asp di Palermo, in seguito all’individuazione di molteplici irregolarita’ emerse durante le attivita’ di rendicontazione delle fatture inerenti la fornitura e distribuzione di pannoloni, e prodotti per celiaci. Sin dall’inizio gli investigatori hanno individuato quale fulcro del sistema un infedele dipendente dell’Asp di Palermo, Pietro Li Sacchi, che utilizzando le proprie credenziali, accedeva al sistema informatico dell’Asp ed alterava i dati relativi ad assistiti, per la stampa di autorizzazioni false. L’uomo creava illecitamente una serie di autorizzazioni, utilizzando le generalita’ di ignari assistiti gia’ presenti nel sistema informatico, modificando o inventando le patologie sofferte, i medici prescrittori, le date e quant’altro fosse stato necessario per giustificare la gratuita erogazione dei presidi, con successivi rimborsi a carico dell’Asp e quindi del bilancio della sanita’ regionale.

Le autorizzazioni venivano preparate con date retroattive ed a volte anche a carico di persone decedute. Li Sacchi predisponeva le suddette autorizzazioni facendole recapitare attraverso un corriere, Giuseppe Villano, ai farmacisti che ne curavano la presentazione all’Asp attestando ingannevolmente una fornitura mai avvenuta e mai richiesta dagli ignari intestatari. creando dei “buchi finanziari” che l’Asp era costretta a ripianare con specifiche richieste straordinarie. Il meccanismo criminoso comprendeva oltre alla produzione di false autorizzazioni presso gli uffici dell’Asp, anche l’apposizione da parte delle farmacie di false firme relative a ignari assistiti con l’indicazione di documenti d’identita’ inesistenti e mai rilasciati. Il danno stimato al Servizio Sanitario nazionale e’ di circa 200mila euro sulla base di fatture gia’ esaminate, ma potrebbe aggirarsi anche intorno al milione di euro a conclusione delle indagini ancora in corso.

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