Palermo, truffa sulla riscossione delle tasse rifiuti. Agueci: “Danno di circa 400 mila euro”. Ecco il prezzario

La Polizia ha arrestato 16 persone, tra funzionari e dipendenti dell’amministrazione, che savrebbero truccato le cartelle esattoriali Tarsu e Tares.

corruzione

E’ un terremoto giudiziario quello che ha colpito il Comune di Palermo. La Polizia ha arrestato 16 persone, tra funzionari e dipendenti dell’amministrazione, che secondo i magistrati avrebbero truccato le cartelle esattoriali relative alle tasse per i rifiuti Tarsu e Tares. L’operazione, denominata “FinTares”, ha fatto luce su un vasto giro di corruzione all’interno dell’Ufficio Tributi del Comune palermitano. I provvedimenti cautelari, 4 in carcere e 12 ai domiciliari, sono stati emessi dal gip di Palermo Angela Gerardi, e sono, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, istigazione alla corruzione, truffa e falso materiale. A coordinare l’operazione sono stati il sostituto procuratore, Daniela Varone, il procuratore capo facente funzioni Leonardo Agueci, e il procuratore aggiunto Bernardo Petralia.

Secondo gli inquirenti gli impiegati comunali, tra cui un funzionario, si erano accordati stabilmente per gestire un sistema basato su corruzione, truffe a danno della pubblica amministrazione, falso e ogni altro reato strumentale al mercimonio della pubblica funzione esercitata. La corruzione era secondo gli investigatori particolarmente sfrenata nel settore della riscossione dei tributi legati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Tares e Tarsu, attraverso l’illecita alterazione della posizione dei contribuenti. Il danno al Comune, stimato per i casi finora presi in esame, è stato quantificato in diverse centinaia di migliaia di euro. Il Comune del capoluogo siciliano ha precisato che “gli impiegati erano stati allontanati dal settore tributi già nel mese di aprile, e le relative posizioni erano state segnalate alle autorità inquirenti”. Il sindaco Leoluca Orlando, appreso dell’arresto avvenuto stamattina, ha confermato “piena collaborazione con la magistratura” ed ha ricevuto conferma dal Segretario Generale, quale responsabile anticorruzione, dell’attivazione di tutti gli adempimenti disciplinari. “E’ evidente – ha concluso il sindaco – che contro questi dipendenti e ogni altro cittadino che ha arrecato un danno all’Amministrazione, il Comune si costituirà Parte Civile”.

“E’ l’ennesimo episodio di malaffare nell’ambito della pubblica amministrazione – afferma il procuratore capo facente funzioni di Palermo, Leonardo Agueci -. Nella fattispecie si tratta di funzionari dell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo che hanno procurato un danno stimato per difetto di circa 400 mila euro di tributi non incassati. Addirittura uno dei funzionari coinvolti, Borsellino, faceva addirittura parte dell’ufficio ‘lotta all’evasione’ del Comune di Palermo e si occupava assieme ad altri funzionari di istruire le false pratiche da cui scaturiva la nuova e’ falsa riduzione dell’imposta”.  L’indagine e’ iniziata ad ottobre dell’anno scorso e si e’ protratta fino alla fine dell’estate. Fondamentali le denunce di due cittadini, raccolte dagli investigatori della sezione “reati della pubblica amministrazione” della Squadra Mobile di Palermo, che hanno raccontato ai poliziotti la richiesta di una vera e propria “tangente”. Il tariffario ammontava “al 50 per cento della somma scontata da pagare anche in comode rate mensili”, ha detto Silvia Como, dirigente della sezione “reati contro la pubblica amministrazione” della Squadra Mobile di Palermo.

Aggiornato 12:45