Trump accoglie Xi nel suo resort Mar-a-Lago. E la Corea Nord lancia missile. Russia: massima allerta

5 aprile 2017

La Corea del Nord ha lanciato un missile a medio raggio dalla sua costa orientale che ha percorso circa 60 km nel Mar del Giappone. Lo ha rivelato il ministero della Difesa di Seoul e la notizia è stata confermata anche dall’esercito americano. Si tratta dell’ultima provocazione di Pyongyang, dopo le condanne internazionali. “La Nordcorea ha lanciato un missile non identificato nel Mar del Giappone questa mattina da (porto orientale di Sinpo”, ha reso noto il ministero sudocoreano in una nota. “Il comando Usa del Pacifico è totalmente impegnato a lavorare a stretto contatto con la Repubblica di Corea e gli alleati giapponesi per mantenere la sicurezza”, ha riferito l’esercito Usa aggiungendo che “il Comando di difesa aerospaziale nordamericano ha determinato che il missile lanciato dalla Corea del Nord non ha minacciato il Nord America”. Il lancio arriva a pochi giorni dalle dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump che ha detto di essere pronto a gestire da solo la situazione nordcoreana se la Cina non scenderà in campo per eliminare la minaccia e alla vigilia del primo incontro tra il presidente americano e quello cinese Xi Jinping. Lunedì il ministero degli Esteri di Pyongyang aveva attaccato Trump per le sue parole dure e per il proseguimento delle esercitazioni congiunte con Seoul e Tokyo. Secondo il senatore russo Victor Ozerov, l’ultimo test missilistico della Corea del Nord minaccia la sicurezza dell’Estremo Oriente russo, e costringe le Forze aeree russe ad alzare il livello di allerta e prontezza al combattimento.

“Le unità delle forze aeree russe sono in massima allerta – dice Ozerov -. C’è una minaccia per il nostro Estremo Oriente, perché ci possono essere errori durante il lancio e dovremmo essere più attenti nel nostro spazio aereo”, conclude il presidente della commissione difesa della camera alta del parlamento russo. A questo punto i riflettori sono tutti puntati sul vertice Cine-Usa in programma il 6-7 aprile in Florida. In agenda dossier caldi che tengono il mondo con il fiato sospeso: dallo spionaggio informatico al nucleare in mano alla Corea del Nord, dal commercio internazionale al neo protezionismo che vuole mandare per aria i benefici della globalizzazione. In Florida il presidente americano avra’ il vantaggio di giocare in casa. “E’ stato Trump a proporre a Xi di vedersi in Florida”, e’ stato spiegato, bensi’ nel lussuoso resort Mar-a-Lago di proprieta’ del miliardario, la “Casa Bianca invernale, dove si sente piu’ a suo agio e dove e’ piu’ facile rompere il ghiaccio senza le formalita’ di Washington”. Le 24 ore che Trump e Xi trascorreranno insieme, accompagnati dalle rispettive first lady, l’ex modella Melania Trump e l’ex cantante ed attrice Peng Liyuan, forniranno l’opportunita’ per uno scambio di visioni sulle priorita’, segnando il percorso delle future relazioni bilaterali. “Si tratta di un primo passo verso un rapporto costruttivo, orientato sui risultati”, ha indicato la Casa Bianca. Ed è proprio in questo clima “costruttivo” che la Corea del Nord si inserisce a gamba tesa con il lancio del missile. E adesso, inevitabilmente, l’ennesima provocazione nordcoreana- l’ultimo lancio risale a due settimane fa- portera’ a catalizzare ancora di piu’ le discussioni, gia’ previste in agenda, tra i due presidenti sulla minaccia nucleare del dittatore Kim Jong-un.

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Enigmatica la reazione del segretario di Stato, Rex Tillerson: “Gli Stati Uniti hanno parlato abbastanza sulla Corea del Nord. Non abbiamo ulteriori commenti”, ha fatto sapere con un comunicato dai toni sibillini. Proprio in vista dell’incontro con Xi Jinping, Trump aveva usato parole molto dure, sostenendo di essere pronto ad agire da solo se Pechino non fara’ pressione sulla Corea del Nord per fermare il suo programma nucleare: “Se la Cina non ha intenzione di risolvere il problema, lo faremo noi”, aveva detto il presidente. Xi Jinping, che nel summit in Florida, nel resort di Mar-a-Lago, sperava di ammorbidire Trump sulla questione degli accordi commerciali tra le due potenze, dovra’ quindi prima rassicurare il presidente americano sul suo impegno per metter fine alle minacce che arrivano da Pyongyang. La notizia del lancio del missile da parte della Corea del Nord e’ venuta dopo alcune ore dalle tragiche notizie di un’altra aerea calda del mondo, la Siria, dove bombardamenti chimici nella provincia di Idlib hanno provocato 72 morti di cui 20 bambini. Gli Stati Uniti hanno dato la colpa al governo siriano estendendo le responsabilita’ anche alla Russia e all’Iran. Paesi che ora dovranno, chiede Washington, impedire al presidente Bashar al Assad di compiere futuri attacchi con i gas chimici. Donald Trump chiama in causa pero’ anche Barack Obama, sostenendo che l’attacco e’ una “conseguenza della debolezza e dell’indecisione” manifestata dall’ex presidente davanti alla guerra in Siria. L’accusa dell’attuale inquilino della Casa Bianca e’ discutibile, perche’ come fanno notare i media americani, nel 2013 con i suoi tweet aveva piu’ volte intimato a Obama di non attaccare la Siria, in quanto non era un problema degli americani e un coinvolgimento nella guerra civile avrebbe potuto causare conseguenza catastrofiche.

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