Politica

Trump assolto nel secondo processo di impeachment

Donald Trump è stato assolto nel secondo processo di impeachment a suo carico, il primo mai tenuto contro un ex presidente degli Stati Uniti. Accusato di incitamento all’insurrezione per l’assalto e le violenze al Campidoglio del 6 gennaio, sette repubblicani hanno votato contro Trump. Ma per la condanna sarebbe servita la super-maggioranza di due terzi dei voti al Senato UsA che è diviso in due parti uguali tra rappresentanti democratici e repubblicani. Ovvero sarebbero serviti 67 voti schierati con l’accusa. Invece per la condanna si sono espressi 57 senatori e 43 hanno votato contro.

La condanna era considerata molto improbabile dall’inizio del processo cominciato con Trump già fuori dalla Casa Bianca. Ma è diventata del tutto impensabile oggi, quando il leader della minoranza repubblicana Mitch McConnell ha fatto sapere che avrebbe votato per l’assoluzione. Quella dell’influente McConnell è stata una sorta di marcia indietro, visto che aveva pubblicamente criticato Trump dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio. un dietro front motivato con la tesi – respinta da un voto del Senato, ma appoggiata dalla difesa – Dell’incostituzionalità del processo di impeachment contro un presidente che ha già terminato il suo mandato. McConnell ha lasciato però chiaramente intendere che dopo l’assoluzione al Senato l’ex presidente può essere chiamato a rispondere delle sue azioni dalle procure al lavoro su diverse inchieste.

Molto probabilmente, “la storia vi ricorderà per come avete votato oggi” ha detto il capo dei manager dell’accusa, il democratico Jame Raskin presentando gli argomenti conclusivi nel processo di impeachment. L’avvocato della difesa di Donald Trump, Van der Veen, ha da parte sua tracciato un parallelo tra l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio alle proteste del movimento Black Lives Matter, scoppiate con l’uccisione dell’afroamericano George Floyd e sfociate in episodi violenti la scorsa estate. Van der Veen ha puntato il dito contro Joe Biden e la sua vice, Kamala Harris, per non aver a suo avviso condannato quelle violenze. Il New York Times, nei commenti in tempo reale al processo, ha subito fatto notare che sia l’attuale presidente che la Harris hanno invece condannato le violenze.

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