Due visioni completamente diverse sulla gestione del “potere” e una campagna elettorale segnata come mai, nella storia americana, da eventi unici e forse irripetibili: la pandemia di coronavirus, che ha provocato oltre un milione di morti nel mondo, con una crisi sanitaria poi diventata, economica, finanziaria e, in taluni casi, umanitaria; il Black Lives Matter, il vasto movimento di protesta originato all’interno della comunità afroamericana, impegnato nella lotta contro il razzismo perpetuato verso le persone nere. E’ in questo contesto che la corsa per la Casa Bianca entra questa notte nel suo rush finale, con il primo dei tre dibattiti televisivi previsti prima del voto del 3 novembre, a Cleveland, in Ohio, tra il presidente uscente Donald Trump e il suo sfidante Joe Biden.
Una sfida che fornirà al candidato democratico l’occasione di consolidare il vantaggio accreditatogli dai sondaggi, conquistando il favore degli indecisi. Il loro sostegno è infatti considerato decisivo per la vittoria delle presidenziali e per averlo Biden dovrà giocarsi le sue carte migliori già stasera: quando avranno luogo i prossimi due dibattiti, il voto per corrispondenza sarà già avvenuto, senza alcuna possibilità di tornare indietro. L’ex vicepresidente Usa dovrà restare calmo e non cadere nelle provocazioni: l’inquilino della Casa Bianca ha già alzato il tiro, chiedendo che il suo antagonista fosse sottoposto al “test antidoping prima o dopo” lo scontro. Da parte sua Trump – che si è detto pronto a fare altrettanto – proverà a far sua la prima partita cercando di recuperare terreno proprio lì dove nelle ultime settimane lo ha perso, ovvero presentando argomentazioni convincenti sulla sua gestione della pandemia e della protesta ‘razziale’ nel Paese. Ma non solo. Ad offuscare l’immagine del presidente sono arrivate negli ultimi giorni la questione della sostituzione del giudice Ruth Bader Ginsburg alla Corte Suprema, con la nomina pre-elettorale dell’ultra-conservatrice Amy Coney Barrett, e le rivelazioni del New York Times sulla sua presunta decennale evasione fiscale. E questo solo per restare su argomenti di politica interna.
Il dibattito in sé avrà regole condizionate dal Covid. Lo studio, allestito alla Case Western Reserve University, ospiterà pochi spettatori, una novantina in tutto, sottoposti preventivamente al test per evitare rischi di contagio. Vietata la tradizionale stretta di mano inziale tra i contendenti (ma Trump aveva negato già il suo saluto a Hillary Clinton al terzo e decisivo dibattito televisivo del 2016). Il presidente uscente e il suo sfidante potranno comunque evitare di indossare la mascherina una volta raggiunto il palco. I minuti a disposizione dei due candidati saranno 90 e senza alcuna interruzione pubblicitaria. Sei i temi prescelti dal moderatore, il conduttore di Fox, Chris Wallace: le esperienze recenti e passate di Trump e Biden, il Covid-19, la Corte Suprema, l’economia, la questione razziale legata al Black Lives Matter e la correttezza delle elezioni. A proposito di quest’ultimo punto, e con specifico riferimento al dibattito, non ci sarà alcun fact-checking in tempo reale. I due candidati saranno chiamati a smascherare sul momento eventuali bugie dell’avversario. Ad ogni argomento, infine, saranno destinati 15 minuti complessivi.
Quale sarà l’impatto sul dibattito, e di riflesso sul voto, dei fatti straordinari accaduti nel 2020 è comunque difficile prevederlo. Il Covid-19 ha riscritto le regole della convivenza quotidiana, scuole e aziende sono rimaste chiuse a lungo, la crisi sanitaria è poi diventata economica, mentre le proteste per la giustizia razziale hanno interessato l’intera nazione, dopo l’uccisione di cittadini di colore da parte della polizia americana. Sconvolgimenti che, apparentemente, non hanno movimentato la corsa presidenziale, rimasta sostanzialmente invariata da quando Biden ha preso il controllo del campo democratico a marzo. Lo sfidante di Trump è andato in testa ai sondaggi e l’ha mantenuta.
Un vantaggio che però può rassicurare l’ex vicepresidente fino a un certo punto. Quattro anni fa Hillary Clinton fu ampiamente considerata migliore di Trump in tutti i dibattiti televisivi, ma alla Casa Bianca ci finì il tycoon repubblicano. E nel 2012, Mitt Romney schiacciò Barack Obama nel loro primo incontro televisivo, salvo poi finire dietro l’avversario democratico alle elezioni di novembre. Dopo l’appuntamento di questa sera e prima del voto del 3 novembre, Trump e Biden si ritroveranno il 15 ottobre all’Adrienne Arsht Center for the Performing Arts di Miami, in Florida, e il 22 ottobre alla Belmont University di Nashville, in Tennessee. Il 7 ottobre a Salt Lake City è previsto invece l’unico faccia a faccia tra i due candidati alla vicepresidenza, il repubblicano Mike Pence e la democratica Kamala Harris. askanews