La campagna di raccolta fondi per le elezioni presidenziali statunitensi, al momento, ha una chiara vincitrice: Hillary Clinton. La candidata del partito democratico ha cominciato il mese di giugno con 42 milioni di dollari in cassa, mentre il rivale repubblicano, Donald Trump, solo con 1,3 milioni, secondo i nuovi dati a disposizione della stampa. Trump – scrive il Washington Post – ha prestato alla sua campagna elettorale 2,2 milioni di dollari a maggio e ha raccolto 3,1 milioni di dollari in donazioni; al contrario, Clinton ha raccolto più di 28 milioni di dollari lo scorso mese. In tutto, Trump ha prestato alla sua campagna elettorale 45,7 milioni di dollari e ne ha versati altri 400.000, mentre ha raccolto 17 milioni di dollari in donazioni. Alla fine di maggio, Trump ha creato due comitati di raccolta fondi con il partito repubblicano per cercare di aumentare il volume delle donazioni, ma al momento si è scontrato con le indecisioni dei donatori più ricchi del partito.
Nel fine settimana, usando il suo solito tono provocatorio, ha assicurato di poter “continuare a finanziare da solo la mia campagna elettorale”, ma sembra difficile che possa investire centinaia di milioni di dollari nella campagna nazionale per le presidenziali. La scarsa disponibilità di contanti lo ha costretto a spendere solo 6,7 milioni di dollari a maggio, dopo i 9,4 milioni di dollari ad aprile. Anche Clinton ha speso meno, dopo un periodo molto intenso durante le primarie: a marzo aveva speso 29 milioni, diventati 24 ad aprile e 13,7 milioni a maggio. lo scorso mese, nonostante le poche possibilità di conquistare la nomination democratica, Bernie Sanders ha raccolto 15,7 milioni di dollari, ovvero più di Clinton.