Trump: “Due ottime telefonate” con Putin e Zelensky. Verso accordo di pace in Ucraina, ora vertice a Riad

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Donald Trump

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato in esclusiva a Breitbart di aver avuto “due ottime telefonate” con i leader di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Secondo Trump, queste conversazioni potrebbero aprire la strada a un accordo che metta fine al conflitto in Ucraina, riducendo drasticamente lo spargimento di sangue causato dalla guerra.

“Ritengo che un accordo sarà raggiunto, così potremo mettere fine allo spargimento di sangue che sta avvenendo là”, ha dichiarato Trump. “Il mio obiettivo è di mettere al tavolo questi due Paesi. Poi lavoreremo per un cessate il fuoco e alla fine smetteremo di perdere 2.000 persone a settimana. Duemila persone a settimana o più vengono uccise in quella guerra, e voglio fermarla”.

L’ambizione di Trump

Il presidente americano non si è limitato a promuovere il cessate il fuoco. Ha anche proposto una soluzione innovativa per garantire la sicurezza delle infrastrutture energetiche ucraine: il controllo statunitense sugli impianti energetici del Paese. Secondo la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, Trump ritiene che “la proprietà americana di queste centrali sarebbe la migliore protezione per tali infrastrutture e un sostegno per l’infrastruttura energetica ucraina”.

 

Tuttavia, non vi sono ancora conferme sull’accettazione di questa proposta da parte di Kiev. Zelensky, dal canto suo, ha espresso ottimismo sulla possibilità di collaborare con gli Stati Uniti sotto la guida di Trump per raggiungere una pace duratura entro l’anno. “Crediamo che insieme all’America e sotto la guida del presidente Trump si possa raggiungere una pace duratura quest’anno”, ha scritto su X (ex Twitter).

Critiche all’Europa

In un’intervista a Breitbart, Trump ha espresso critiche aspre nei confronti dell’Unione Europea, accusandola di trattare male gli Stati Uniti in campo commerciale. “L’Unione Europea dovrebbe essere amica degli Stati Uniti ma ci tratta malissimo”, ha detto Trump. Il presidente ha sottolineato come alcuni Paesi considerati avversari dagli USA a volte dimostrino un atteggiamento più favorevole rispetto a quelli che invece dovrebbero essere alleati fedeli.

Trump ha anche commentato il progetto IMEC (India-Middle East-Europe Economic Corridor), vedendolo come un’opportunità per contrastare le politiche commerciali aggressive di alcune nazioni, tra cui la Cina, senza nominarla esplicitamente. “Abbiamo un potente gruppo di partner commerciali”, ha dichiarato, “ma non possiamo permettere che ci trattino male”.

Allontanare Mosca da Pechino?

Uno degli effetti collaterali di un eventuale disgelo tra Stati Uniti e Russia, secondo Trump, potrebbe essere un allontanamento di Mosca dalla Cina. Sebbene Washington non abbia posto questo obiettivo come priorità, il presidente ha affermato che “un distacco della Russia da Pechino potrebbe essere una conseguenza positiva” di un accordo di pace in Ucraina.

L’Unione Europea divisa

Mentre Trump lavora per mediare tra Russia e Ucraina, l’Unione Europea si ritrova sempre più divisa riguardo al sostegno militare e finanziario all’Ucraina. Durante il vertice dei 27 capi di Stato e di Governo dell’UE a Bruxelles, la dichiarazione finale sull’Ucraina è stata adottata a ventisei, escludendo l’Ungheria guidata dal premier Viktor Orban, noto per le sue posizioni filorusse.

La bozza della dichiarazione ribadisce “il continuo e incrollabile sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”. Tuttavia, emergono segnali di tensione interna all’UE, con alcuni Paesi che chiedono una maggiore autonomia strategica dagli Stati Uniti.

Prossimi passi: vertice a Riad

I colloqui tra Russia e Stati Uniti sull’Ucraina si terranno il 24 marzo a Riad, come annunciato dal consigliere del Cremlino Yuri Ushakov. Intanto, Zelensky ha programmato un viaggio in Francia la prossima settimana, probabilmente per discutere ulteriori strategie diplomatiche con Parigi.

Con Trump impegnato a tessere relazioni bilaterali e multilaterali per favorire la pace, il mondo attende con trepidazione i risultati di queste trattative. La domanda resta aperta: riuscirà Trump a trasformare le sue ambiziose parole in azioni concrete per porre fine a uno dei conflitti più devastanti del XXI secolo?