Washington ha fatto da scenario a una giornata storica: Donald Trump ha prestato giuramento come 47esimo presidente degli Stati Uniti, accompagnato dalla moglie Melania. La cerimonia, svoltasi sotto un cielo terso e alla presenza di una folla entusiasta, ha segnato l’inizio di un’era che il neo-presidente ha definito un'”età dell’oro” per gli Stati Uniti.
Nel suo discorso inaugurale, Trump ha delineato con fermezza la sua visione: “Da oggi in poi il nostro Paese sarà di nuovo prospero e rispettato in tutto il mondo, saremo invidiati da tutti e non consentiremo più di trarre beneficio da noi. Ogni giorno, durante la mia presidenza, metterò l’America al primo posto: America First”. Con queste parole, il presidente ha voluto sottolineare l’impegno della sua amministrazione verso il rafforzamento economico e sociale degli Stati Uniti.
Trump ha inoltre evidenziato la necessità di ricostruire la fiducia dei cittadini nel governo, denunciando i problemi strutturali che hanno afflitto il Paese negli ultimi decenni. “Non è più il tempo delle promesse vuote, ma dell’azione concreta”, ha affermato. Al termine del suo intervento, ha esortato i presenti a credere nel futuro luminoso della nazione, ringraziando Dio e il popolo americano per l’opportunità di guidare il Paese.
Trump ha promesso un cambiamento netto rispetto alle politiche del passato, denunciando un “establishment corrotto” che avrebbe sottratto potere ai cittadini e lasciato il Paese in rovina. “La nostra sovranità e sicurezza tornerà nelle nostre mani”, ha sottolineato, assicurando che durante il suo mandato non ci sarà spazio per abusi o inefficienze nei servizi pubblici.
Il presidente ha rivolto un appello ai cittadini colpiti da disastri naturali, come quelli della Carolina del Nord e di Los Angeles, promettendo maggiore supporto e prevenzione: “Non deve più accadere che comunità intere vengano lasciate sole di fronte a catastrofi”.
Uno dei punti centrali del discorso inaugurale di Trump è stato il tema della sicurezza al confine. Ha annunciato la dichiarazione di un’emergenza nazionale al confine meridionale e l’avvio immediato della deportazione dei cittadini stranieri con precedenti penali verso i Paesi d’origine. Ha inoltre ribadito l’intenzione di ripristinare la politica “Remain in Mexico” per contrastare l’immigrazione clandestina.
Sul fronte economico, Trump ha promesso di combattere l’inflazione e di ridurre i costi dell’energia, attribuendo la crisi attuale a spese eccessive e al Green Deal. “Dichiarerò l’emergenza energetica: perseguiremo la politica delle perforazioni, riempiremo le nostre riserve strategiche ed esporteremo in tutto il mondo”. Il presidente ha sottolineato l’importanza dei combustibili fossili per il rilancio economico: “Abbiamo la più grande quantità di combustibili fossili e li utilizzeremo per tornare una nazione prospera”.
Trump ha concluso il suo discorso ribadendo che la sua amministrazione sarà ispirata dalla Costituzione, da Dio e dalla ricerca del successo. Ha promesso di porre fine al declino e di garantire che gli Stati Uniti tornino ad essere un Paese rispettato e ammirato. Il suo messaggio è chiaro: “Il declino è finito. Chi intende fermarci non avrà vita facile”.