“Tutti noi vogliamo scuole piu’ sicure. Ma insegnanti perfettamente addestrati dovrebbero portare armi nascoste”: e’ la ricetta del presidente americano Donald Trump per evitare altre stragi di ragazzi e studenti nelle scuole americane. “Se sanno che ci sono armi all’interno, non entreranno”, ha detto. Dinanzi a una platea entusiasta, a Dallas, in Texas, con i toni da comizio che tradizionalmente infiammano la sua base elettorale, il presidente americano ha parlato alla convention della NRA, la potente lobby delle armi, per ribadire che, fino a quando sara’ presidente, il secondo emendamento della Costituzione americana, che protegge il diritto alle armi, non sara’ toccato. “I tuoi diritti nel Secondo Emendamento sono sotto assedio, ma non saranno mai sotto assedio finche’ io saro’ il tuo presidente”, ha detto, definendo “patrioti” i membri della NRA (National Rifle Association). Era la terza volta che Trump parlava di fronte alla potente lobby, che lo ha sempre considerato un alleato, fin dai giorni iniziali della campagna elettorale. Trump, che nel suo discorso ha spaziato su vari temi -dalla Corea al Russiagate- ha esortato i membri dell’NRA a votare in massa alle elezioni di midterm ringraziandoli per il sostegno passato. “Siete usciti tutti. Siete usciti tutti e avete votato”.
“Il Secondo Emendamento non sarà mai in pericolo finché sarò presidente”
Un mese e mezzo dopo le gigantesche manifestazioni in tutto il Paese per chiedere leggi più restrittive sulle armi, Trump e’ tornato ad un vecchio amore, la potente lobby delle armi. E dal palco di Dallas, ha ribadito dunque l’invito a mettere piu’ guardie armate nelle scuole e sottolineato il suo forte sostegno al diritto alle armi, dopo che alcune settimane fa era sembrato pronto a qualche restrizione “La mia amministrazione e i conservatori al Congresso sono stati eletti per difendere i vostri diritti”, ha detto il presidente di fronte a decine di migliaia di attivisti entusiasti. “Il Secondo Emendamento (alla Costituzione americana) non sara’ mai in pericolo finche’ saro’ presidente”. E ha aggiunto che gli attacchi del 13 novembre 2015 a Parigi avrebbero ridotto il numero di morti se le vittime fossero state armate: “Nessuno ha un’arma a Parigi e tutti ricordiamo le 130 persone (uccise) e l’enorme numero di persone orribilmente, orribilmente ferite: sono stati brutalmente uccisi da un piccolo gruppo di terroristi che avevano armi, che con calma li hanno uccisi uno per uno. Vieni qui, boom, vieni qui, boom, vieni qui”, ha detto, facendo con la mano il gesto di un jihadista che sparava alle vittime.
Trump ha esortato i membri dell’NRA a votare in massa alle elezioni di midterm
“Ma se un impiegato, o solo un cliente avesse avuto un’arma, o se uno di voi tra il pubblico fosse stato li’ con una pistola puntata nella direzione opposta, i terroristi sarebbero fuggiti o avrebbero sparato. E sarebbe stata una storia diversa “. E ha preso in giro quanti vogliano il divieto delle armi da fuoco, ricordando i recenti attentati, come quello a Toronto, in Canada, provocati dalla folle corsa di camion o un furgoncini lanciati a tutta velocita’ su ignari passanti. “E allora, vietiamo tutti i camion e i camioncini”, ha detto, “forse anche tutto le auto…” Il movimento studentesco contro le armi -nato dopo la strage di Parkland, in Florida, dove il 14 febbraio morirono 17 persone- chiedeva il diritto di andare a scuola senza rischiare di finire in una mattanza. Era la terza volta che Trump parlava di fronte alla potente lobby, che lo ha sempre considerato un alleato, fin dai giorni iniziali della sua campagna elettorale. Trump, che nel suo discorso ha spaziato su vari temi – dalla Corea al Russiagate – ha esortato i membri dell’NRA a votare in massa alle elezioni di midterm ringraziandoli per il sostegno passato. “Siete usciti tutti. Siete usciti tutti e avete votato”. L’NRA e’ sempre stato in effetti un grande sostenitore di Trump: a ottobre del 2106, uno spot pubblicitario televisivo su 20 in Pennsylvania fu sponsorizzato dalla lobby delle armi; uno su nove annunci in North Carolina, e uno ogni otto in Ohio. E Trump vinse in tutti e tre gli Stati.