Politica

Trump: raccolti 7,1 milioni da gadget foto segnaletica

La campagna presidenziale di Donald Trump afferma di aver raccolto 7,1 milioni di dollari da quando è stata rilasciata la foto segnaletica del miliardario repubblicano, accusato di racket e cospirazione, scattata in un carcere della Georgia questa settimana. Magliette, tazze, adesivi e refrigeratori per bevande con la foto segnaletica – probabilmente oggi la più famosa nella storia degli Stati Uniti – sono stati venduti dalla squadra di Trump poche ore dopo la pubblicazione della foto.

 

I gadget

 

Dunque, la campagna elettorale Make America Great Again (Maga) 2024, per la corsa alla Casa Bianca, ha già cominciato a usarla come merchandising ufficiale: si va dal poster (in vendita a 28 dollari) alla maglietta (34$), passando per tazze (25$), adesivi da incollare all’automobile (12$) e porta-bevande (15$). La foto segnaletica scattata a Fulton County è la prima che raffigura un ex presidente degli Stati Uniti. Ma c’è anche altro da acquistare, e tanto altro arriverà sicuramente. Il Tycoon si è mostrato ancora una volta scaltro nel tentare di girare a suo favore gli eventi problematici che lo riguardano. 

 

La raccolta

 

“Quasi 20 milioni di dollari raccolti nelle ultime 3 settimane”, ha confermato all’AFP il portavoce della campagna Steven Cheung. “7,1 milioni di dollari da giovedì (foto segnaletica di Atlanta). Solo ieri, 4,18 milioni di dollari, il giorno con il maggior incasso dell`intera campagna”, ha continuato sottolineando che la raccolta è “salita alle stelle” dopo il tweet di Trump con la foto. Ricordiamo che Trump, che si trova a dover fare i conti con quattro diverse incriminazioni, sembra avere tutta l’intenzione di trasformare i suoi guai giudiziari in un vantaggio politico.

 

Non solo Trump

 

Trump non è l’unico ad aver avuto l’idea di trasformare la foto segnaletica in merchandise. Lo stesso hanno fatto anche alcuni dei suoi più feroci critici. Come Hillary Clinton, sua avversaria alle presidenziali del 2016, che ha pubblicizzato su Twitter-X un cappello con l’ironica scritta But her emails, in riferimento a un episodio controverso in cui era stata coinvolta. O il Lincoln Project, un gruppo di repubblicani anti-Trump, che ha messo in vendita un bicchiere con la foto segnaletica del tycoon e l’acronimo FAFO (Fuck Around and Find Out), traducibile in italiano con l’espressione “scherza con il fuoco e vedrai cosa succede”.

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