Tumori, al Sud solo una donna su cinque fa la mammografia

Oggi l’87% delle persone colpite da questa malattia nel nostro Paese guarisce

Mammografia

La mammografia, fondamentale per individuare il tumore al seno in fase precoce, ha ridotto la mortalita’ di quasi il 2 per cento ogni anno nell’ultimo ventennio, eppure ancora troppe donne non si sottopongono all’esame, perche’ non sono state raggiunte dai vari programmi regionali di screening o perche’ per loro scelta non lo fanno (quasi sempre per paura). I dati sono preoccupanti specialmente al Sud, dove solo una donna su 5 nella fascia di eta’ 50-69 anni, quella attualmente indicata, si sottopone a mammografia. E’ quanto sottolinea Stefania Gori, presidente eletto dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Complessivamente, nel 2015 circa 3 milioni e 162 mila italiane sono state invitate a eseguire la mammografia, l’80 per cento del totale, ma solo il 55% ha aderito (1 milione e 728mila). Le differenze regionali sono eclatanti: al Nord la copertura raggiunge il 90%, con il 63% che aderisce, al Centro la copertura e’ dell’85% (con il 56% che aderisce) e al Sud la copertura e’ piu’ bassa, del 60%, con un’adesione del 36%. Le differenze regionali, insomma, riguardano sia l’attivita’ di screening da parte delle istituzioni sia la risposta delle donne coinvolte, calando entrambe progressivamente scendendo da nord a sud. C’e’ anche una percentuale del 20 per cento di donne che sceglie di fare screening autonomamente, al di fuori dei programmi pubblici.[irp]

“Lo screening nelle donne dai 50 ai 69 anni ha contribuito in maniera determinante a ridurre la mortalita’ per cancro del seno nell’ultimo ventennio, con una diminuzione costante e statisticamente significativa (-1,9% anno)”, spiega Gori. “E il test, attualmente raccomandato con cadenza biennale alle donne fra i 50 e i 69 anni, dovrebbe essere esteso fino a 74 anni. Oggi solo Emilia-Romagna e Piemonte hanno ampliato in maniera strutturata la fascia d’eta’ da coinvolgere nei programmi di screening”. Nel 2015 il numero di donne invitate a eseguire l’esame e’ aumentato di quasi il 14% rispetto all’anno precedente. E i risultati evidenziano che grazie a questo test nel 2012-13 sono stati identificati piu’ di 13.000 carcinomi. “Nel 2016 sono stati stimati in Italia circa 50.200 nuovi casi di tumore del seno e 692.955 donne vivono dopo la diagnosi – continua la dottoressa Gori – l’innovazione prodotta dalla ricerca ha permesso di raggiungere risultati importanti. Oggi l’87% delle persone colpite da questa malattia nel nostro Paese guarisce, una percentuale superiore non solo alla media europea (81,8%) ma anche al Nord Europa (84,7%). Si tratta di un risultato eccezionale, da ricondurre alle campagne di prevenzione e a trattamenti innovativi sempre piu’ efficaci”. E, se si interviene ai primissimi stadi, le guarigioni superano il 90%.[irp]