Tumori infantili, nella Terra dei Fuochi stessa media nazionale

Dati paragonabili a altre Regioni. De Luca: messaggio di serenità

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In Campania i bambini e gli adolescenti si ammalano di tumore con la stessa frequenza che nel resto dell’Italia, senza differenze geografiche significative tra le province, compresa l’area conosciuta come “Terra dei Fuochi”. E’ quanto emerge dai dati, diffusi a Napoli, contenuti nella prima attività del Registro tumori infantili della Regione Campania (elaborato dall’Azienda Ospedaliera “Santobono-Pausilipon), che fa riferimento ad un periodo che va dal 2008 al 2012 con una copertura di 1,2 milioni di residenti di età inferiore ai 20 anni. “In Campania per le malattie tumorali la regione è in linea con i dati nazionali. Per i dati di mortalità infantile siamo al di sotto di quanto registriamo su base nazionale. Sono dati importanti che si uniscono ad un importante risultato organizzativo”, ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione: “Oggi siamo una regione che ha una copertura per quanto riguarda le malattie tumorali del 71%, cioè abbiamo il 71% della popolazione campana monitorata. Entro l’anno avendo l’accreditamento nel registro tumori di Avellino e Benevento, saremo l’unica regione d’Italia ad avere il 100% di copertura”.

Dunque, secondo il rapporto, le stime di incidenza oncologica in Campania si allineano a quelle del resto d’Italia. La mortalità per tumore maligno, nei bambini e negli adolescenti, è sovrapponibile e di poco inferiore a quella registrata in Italia e l`incidenza e la mortalità per l`insieme dei tumori maligni nella Terra dei fuochi è paragonabile a quella osservata in Italia e a livello regionale, sia nei bambini che negli adolescenti. Unica eccezione i tumori della tiroide, che hanno mostrato un eccesso d’incidenza statisticamente significativo in Campania, ma senza differenze nella distribuzione territoriale. Ma il Registro tumori non si fermerà qui. Tra gli obiettivi quello di completare entro la fine dell’anno il biennio d’incidenza 2013-14, realizzare analisi di alta risoluzione per lo studio di fenomeni rari, fornire un’analisi del rischio d’incidenza e mortalità che tenga conto del disagio socio-economico delle famiglie, garantire il massimo supporto nella pianificazione sanitaria regionale, promuovere nuove collaborazioni con i clinici, gli organismi istituzionali, istituti scientifici e associazioni. “Tutto questo si aggiunge al lavoro di monitoraggio che sta facendo l’Istituto Zooprofilattico – ha aggiunto De Luca – Abbiamo appena inaugurato una bio banca, una banca che custodisce campioni biologici, un patrimonio scientifico quasi unico in Italia. Possiamo dunque lanciare un messaggio di serenità ai nostri concittadini per la struttura scientifico organizzativa di assoluta avanguardia messa in campo e per le iniziative di controllo generale avviate sul territorio”.