L`equipe dell`Unità di Otorinolaringoiatria dell`Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, diretta da Raul Pellini, ha asportato un esteso tumore dell`arco della mandibola, con contestuale ricostruzione chirurgica, alla signora M. di 87 anni che ha superato in modo brillante il delicato intervento durato 8 ore. “E` necessario ricostruire il deficit osseo per garantire una buona qualità di vita al paziente, specie quando particolarmente fragile e più esposto a complicanze. La rimozione dell`arco anteriore mandibolare – spiega Raul Pellini – comporta un difetto funzionale ed estetico molto invalidante”.
“Siamo molto soddisfatti della riuscita dell`intervento che è sofisticato e molto raramente può essere effettuato in pazienti di età così avanzata – prosegue Pellini – . Solitamente la sede donatrice di tessuto è la gamba, che offre una porzione di osso più idonea alla ricostruzione e consente a due equipe chirurgiche di lavorare contemporaneamente. In questo caso la paziente, presentava però difficoltà alla deambulazione legate all`età e a una fisiologica degenerazione articolare. Abbiamo scelto, in accordo con la paziente e dopo consulto con i familiari, di prelevare l`osso donatore dalla scapola, nonostante le maggiori difficoltà tecniche ed esecutive”.
L` intervento, eccezionale in una paziente così anziana, non ha presentato complicanze e a distanza di pochi giorni dall`operazione la donna è stata dimessa ed è tornata dalla sua famiglia. “Questo è un ottimo esempio dell`attenzione che gli Istituti rivolgono al paziente fragile, anziano e oncologico – dichiara Francesco Ripa di Meana, direttore generale IFO – In emergenza sanitaria da Covid19 siamo ancor più proiettati verso la continua innovazione nella ricerca clinica e nell`adozione dei massimi criteri di sicurezza a favore dei cittadini e delle prestazioni offerte”.
“Il lembo di osso prelevato dalla scapola – spiega Raul Pellini – è stato rivascolarizzato e mediante tecniche microchirurgiche alle arterie e alle vene del collo, per ripristinare l`aspetto estetico e soprattutto funzionale, ricostruendo i tessuti asportati per la neoplasia.” (vede foto) In generale gli interventi di questo tipo hanno un importante impatto funzionale sull`alimentazione rischiando di sbilanciare il già precario equilibrio di questo tipo di pazienti.
Non è il primo intervento che l`equipe di Pellini affronta con coraggio e professionalità su un segmento di popolazione fragile appartenente alla “quarta età”. Già appena prima del lockdown erano state operate la signora D. e la signora V. di 96 e 92 anni, affette entrambe da un tumore della bocca. Anche in questo caso gli interventi sono riusciti brillantemente consentendo alle pazienti di risolvere il problema oncologico e ottenendo una miglior qualità di vita. La buona riuscita di tali interventi è un successo su più fronti che mette in campo professionalità, competenza, centralità della persona e cure personalizzate.