Piu’ di 200 minatori sono morti e altre centinaia risultano ancora intrappolati sotto terra dopo un’esplosione avvenuta ieri in una miniera di carbone nella provincia di Manisa, nella Turchia occidentale, uno dei peggiori disastri industriali che abbia mai colpito il paese. Il ministro dell’Energia Taner Yildiz ha reso noto che 363 lavoratori sono stati estratti vivi nelle fasi iniziali delle operazioni di salvataggio, mentre secondo i media turchi altri sei operai sono stati salvati questa mattina. Il ministro ha aggiunto che gli incendi e la presenza del monossido di carbonio stanno fortemente ostacolando i soccorsi. ”Devo dire che le nostre speranze sull’esito delle operazioni di soccorso all’interno si stanno affievolendo”, ha ammesso il ministro ai giornalisti. Al momento il bilancio ufficiale parla di 201 morti. Lo scoppio e’ stato probabilmente innescato da un trasformatore elettrico difettoso. Al momento della deflagrazione risultavano intrappolati 787 minatori. Ottanta i feriti, quattro dei quali in modo grave. Centinaia di persone si sono radunate all’esterno della miniera. (fonte Afp/Asca).