La Turchia ha spiccato oggi un mandato di arresto per un altro funzionario del consolato Usa di Istanbul. E’ quanto riporta la Cnn turca. Mercoledì scorso le autorità turche avevano già posto in custodia cautelare un dipendente turco del consolato americano a Istanbul, accusato dalla giustizia turca di essere legato al predicatore Fethullah Gulen, che vive negli Usa ed è accusato di essere l’ispiratore del fallito golpe di luglio 2016. Secondo la Cnn turca, la moglie e il figlio del funzionario ricercato sono già sotto interrogatorio da parte delle autorità. A seguito dell’arresto, Washington ha sospeso il rilascio dei visti, ad eccezione di quelli di immigrazione, in tutte le missioni diplomatiche in Turchia. Immediata la reazione di Ankara, annunciando di interrompere il rilascio dei visti a cittadini americani, eccetto i visti di immigrazione, in risposta a un’analoga decisione presa da Washington. “Gli avvenimenti recenti hanno costretto il governo turco a rivalutare l’impegno del governo degli Stati Uniti a favore della sicurezza delle strutture e del personale della missione turca”, ha proseguito su Twitter l’ambasciata di Ankara a Washington, “Per ridurre il numero di visitatori nelle nostre rappresentanze diplomatiche e consolari negli Stati Uniti nel corso di questa valutazione, abbiamo sospeso tutti i servizi di visto per i cittadini americani di tutte le rappresentanze diplomatiche e consolari”. Le limitazioni turche vanno apparentemente oltre quelle decise dagli Stati Uniti, che avevano in precedenza annunciato la sospensione del rilascio dei visti in tutte le missioni diplomatiche americane in Turchia, ad eccezione dei visti di immigrazione. Una prima versione del comunicato pubblicato dalle autorità turche afferma che la decisione si applica “ai visti che figurano sui passaporti”.