La Turchia rilancia max giacimento gas nel Mar Nero

Dieci miliardi per estrazione, trasporto e sfruttamento giacimento Sakarya

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(FILES) This file picture taken on January 31, 2019 shows an aerial view of the SSCV Thialf crane vessel laying the newly-arrived foundation platform for the Leviathan natural gas field in the Mediterranean Sea, about 130 kilometres (81 miles) west of the coast of the Israeli city of Haifa. - The French oil and gas group Total irritated Israel after considering it is too complicated to invest in the country, according to a Financial Times article. (Photo by Marc Israel SELLEM / POOL / AFP)

La Turchia ha deciso di puntare in maniera massiccia sul maxigiacimento di gas naturale scoperto due anni fa nel Mar Nero: una scelta che fa il paio con le crescenti tensioni mondiali sul fronte degli approvvigionamenti di materie prime e energia, a valle della crisi ucraina e delle sanzioni occidentali alla Russia. Per questo, Ankara ha annunciato che aumenterà ed estenderà gli incentivi statali per lo sviluppo del progetto di sfruttamento del giacimento Sakarya con 10 miliardi di dollari di stanziamento. Lo riporta il Daily Sabah parlando del decreto presidenziale approvato ieri. Al progetto della compagnia energetica statale turca Turkish Petroleum Corporation (TPAO) saranno applicate esenzioni fiscali e altri sgravi, secondo la Gazzetta ufficiale. L’investimento totale previsto dal progetto è pari a 9,9 miliardi di dollari e prevede una durata di 11 anni.

La Turchia intende costruire un complesso industriale che si occuperà della produzione del gas del giacimento Sakarya che è stato scoperto a circa 150 chilometri dalla costa turca sul Mar Nero e che ha una capacità stimata di 540 miliardi di metri cubi di gas. La struttura sarà operativa nel primo trimestre del 2023. La Turchia è totalmente dipendente dalle importazioni di gas, in particolare dalla Russia ma il giacimento Sakarya punta a ridurre queste importazioni di un quarto al picco della produzione. Ankara intende iniziare a pompare gas dall’area nel 2023 ma l’obiettivo presuppone la costruzione di una rete offshore di 170 chilometri di tubi. A novembre si prevede il completamento dei primi 39 chilometri, secondo quanto ha scritto lunedì scorso l’agenzia Anadolu: il gas verrà trasportato dal porto di Filyos alla rete nazionale. Il picco di produzione potrebbe essere raggiunto in 4-5 anni, secondo il governo turco.