Turchia, parlamento revoca immunità: a rischio 50 deputati curdi

Turchia, parlamento revoca immunità: a rischio 50 deputati curdi
20 maggio 2016

ErdoganCon 376 voti a favore e 140 contrari il Parlamento turco ha approvato il controverso provvedimento che revoca l’immunità parlamentare dei deputati: una maggioranza superiore ai due terzi necessari per evitare la successiva ratifica per via referendaria. Dunque per entrare in vigore il provvedimento necessita solo della firma del presidente Recep Tayyip Erdogan (foto), promotore della riforma e che ha definito “storico” il voto del Parlamento (foto): “Il mio popolo non vuole vedere in questo Parlamento dei deputati colpevoli di aver commesso dei reati, e soprattutto quelli che sostengono l’organizzazione terroristica e separatista” del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk). Il via libera al controverso emendamento – ottenuto anche grazie la voto dei nazionalisti, in chiave anti-Pkk – apre infatti la strada a delle azioni giudiziarie nei confronti di 138 deputati, 50 dei quali appartenenti alla formazione filo curda del Partito Democratico del Popolo (Hdp). L’Hdp – che conta attualmente 59 deputati – considera l’iniziativa una scusa per poter espellere dal Parlamento i propri eletti; ma il voto potrebbe inoltre mutare il rapporto di forze nell’emiciclo a favore del Partito per la Giustizia e Sviluppo (Akp) di Erdogan, ancora alla ricerca di una maggioranza tale da potergli permettere di modificare la Costituzione in senso presidenziale: anche per questo il Presidente è stato accusato dai curdi di aver voluto inscenare une vero e proprio colpo di Stato.

L’approvazione del provvedimento ha suscitato le preoccupazioni della comunità internazionale e in particolare della Germania, principale promotore del recente accordo con Ankara sull’immigrazione: “Per la stabilità interna di ogni democrazia, è bene che ogni minoranza possa essere rappresentata in Parlamento” ha commentato il portavoce del governo di Berlino, Steffen Seibert, precisando che la questione verrà “certamente affrontata” nell’incontro fra Erdogan e il Cancelliere Angela Merkel, in programma lunedì. Nel frattempo i Ministri degli Interni dell’Unione Europea hanno adottato il cosiddetto “freno di emergenza”, ovvero la possibilità di mettere fine velocemente all’esenzione del visto per i cittadini turchi, posta da Ankara come condizione indispensabile per l’accordo sui migranti e peraltro non ancora entrata in vigore dato anche il rifiuto del governo turco di addolcire la legislazione sul terrorismo come chiesto da Bruxelles.

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