Tutti contro tutti, l’insostenibile babele dell’opposizione. Elettori sempre più smarriti
CRISI CENTRODESTRA L’ultima spaccatura tra gli anti-Renzi è sulla protesta: in pochi seguono Salvini Ma dall’euro ai diritti è impossibile trovare punti in comune. E il premier ride. di Carlantonio Solimene
di Carlantonio Solimene
“Ho tutti contro? Io ne sono orgoglioso. E voi?” Matteo Salvini affida a Twitter la replica a chi negli ultimi giorni – da Forza Italia al MoVimento 5 Stelle – ha criticato la sua proposta di “bloccare” l’Italia per tre giorni per dare la spallata al governo Renzi. I toni, nei confronti del leader della Lega, si sono fatti pesanti. E se dalla maggioranza era lecito aspettarsi una reazione polemica, a sorprendere è stata la presa di distanza netta di Forza Italia. Al punto che ieri Giovanni Toti – che era stato tra i più fermi nel bocciare l’idea di Salvini – ha provato a smorzare i toni: “I titoli della stampa sono un po’ forzati – ha commentato di primo mattino – evidentemente Forza Italia e Lega insieme fanno paura. Ognuno ha il suo stile ma insieme vinciamo”. Una precisazione quantomeno opportuna se si pensa che lo stesso Toti, in Liguria, è alla guida di una Giunta in cui la componente leghista è piuttosto rappresentata. Il punto è che la posizione di Forza Italia, così come i distinguo puntualmente scanditi dal MoVimento 5 Stelle, tradiscono il timore che in questo momento hanno più o meno tutte le forze all’opposizione: quello di farsi schiacciare dalla Lega nel caso in cui ne sposassero del tutto l’agenda politica.
Fondamentale, insomma, differenziarsi per non finire all’ombra del pigliatutto Salvini. E in quanto al differenziarsi, si può dire che il fronte anti-renziano non si stia facendo mancare nulla. Tralasciando il MoVimento 5 Stelle, impossibile da assimilare tanto al centrodestra quanto alla sinistra, nell’area una volta guidata da Silvio Berlusconi ormai ogni partito o partitino va per conto suo. E, in alcuni casi, all’interno delle stesse forze politiche emergono spaccature. Così quando il leader dell’esercito di Silvio Simone Furlan si smarca dalla linea di Forza Italia e si dice pronto a scendere in piazza con Salvini o come quando il segretario della Lega e il suo predecessore Roberto Maroni vanno in direzioni opposte. E ancora: l’atteggiamento ambiguo dei forzisti sulle riforme così come sui diritti civili. Una babele, insomma, nel quale gli elettori si trovano sempre più smarriti. Gli elettori, appunto, quelli che nonostante tutto continuano a resistere alle indecisioni dei leader. Per i sondaggisti la somma dei consensi delle forze di centrodestra sarebbe in grado di surclassare il Pd renziano. E a riprova di questo dato ci sono le ultime elezioni regionali: quando il centrodestra si è presentato unito, riaggregando anche gli alfaniani, i candidati moderati hanno vinto o hanno conteso la vittoria fino all’ultimo voto. Basterebbe solo recuperare un linguaggio comune. Ma, analizzando tema per tema, sembra un ’impresa fattibile solo per il Berlusconi federatore dei bei tempi.