Tutti vogliono Silvio. Anche De Benedetti
Un centro di assistenza che si occupi di anziani o disabili. Potrebbe esserci l’attività in una di queste strutture nel futuro prossimo di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, infatti, deve scontare la pena di 9 mesi ai servizi sociali nell’ambito della condanna per frode fiscale subìta il 1° agosto scorso nel processo sui diritti televisivi Mediaset. L’ex premier avrebbe dovuto scontare 4 anni di carcere, ma 3 gli sono stati abbonati grazie all’indulto. Secondo la proposta avanzata dall’Ufficio esecuzioni penali esterne (Uepe) di Milano, Berlusconi dovrebbe recarsi una volta a settimana a lavorare in una comunità di assistenza da decidere, non lontano dalla sua dimora di Arcore. Ma la scelta potrebbe cadere anche sulla città di Roma, visto che da qualche tempo Berlusconi ha spostato la residenza nella Capitale, in via Arcione. Il Tribunale di Milano esaminerà oggi se concedere o meno l’affidamento ai servizi sociali, altrimenti da scontare agli arresti domiciliari, e la decisione sarà presa entro pochi giorni.
Così, nell’attesa che il tribunale si pronunci, sono diverse le strutture milanesi e capitoline che sognano” l’ex premier. E che, anzi, si offrono di ospitarlo. A Roma, ad esempio, c’è la Cooperativa 29 Giugno, specializzata nel reinserimento sociale, che in passato ha ospitato detenuti eccellenti”. Ancora oggi, vi presta servizio Pino Pelosi, l’uomo condannato per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Ma il paradosso è che questa coop vede come socio onorario il rivale storico del Cav, Carlo De Benedetti. Magari il presidente venisse da noi – afferma il direttore, Salvatore Bucci – sarebbe una presenza importante e sono sicuro che saprebbe rendersi utile. Potrebbe aiutarci nella redazione di un business plan che possa ottimizzare le nostre attività”. Al Ceis Don Picchi, invece, venne assegnato tempo fa Cesare Previti. Ufficialmente, l’associazione non si sbottona, ma gli operatori sarebbero comunque contenti di avere tra loro il Cavaliere: Se il Presidente ha un problema – afferma Antonio – siamo pronti ad aiutarlo. Come abbiamo fatto con Previti”. All’Arcat Lazio di via del Casaletto, la direttrice Donatella Uccella vorrebbe l’ex premier in cucina: Per noi sarebbe fantastico – racconta la responsabile dell’istituto, che si occupa di famiglie e persone con disabilità – Se sa cucinare, bene. Altrimenti abbiamo un posto nell’ufficio marketing tutto per lui”.
Le grandi doti di comunicatore di Berlusconi fanno gola anche alla Romà Onlus, associazione che invece si occupa di integrazione legata alla comunità rom: Sarebbe un onore per noi, e una grande occasione”, afferma Graziano Halilovic. Il direttore di Villa Letizia, Santo Rullo, infine, ospiterebbe Berlusconi per parlare ai nostri ragazzi di legalità”. Ma ovviamente, le strutture che fremono maggiormente si trovano a Milano. Tra queste c’è la Rsa Nuovo Focolare, nel quartiere Casoretto, il cui direttore accoglierebbe con grande entusiasmo Silvio Berlusconi. Renderebbe felici molti nostri ospiti con il suo carisma”. Anche la Rsa Nardone ospiterebbe volentieri il Cav, purché l’assalto mediatico non sia insostenibile”, mentre il casa di riposo convenzionata Baggio” lo riporterebbe ai fasti del Milan di Capello. (Il Tempo)