Peter Bogdanovich e la sua ex moglie Louise Stratten hanno concepito la storia e scritto la sceneggiatura quindici anni fa. All’epoca, la Stratten avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Isabella Patterson, ora affidato a Imogen Poots, mentre John Ritter sarebbe stato Arnold, adesso incarnato da Owen Wilson. Ma dopo la morte prematura e tragica di Ritter, Bogdanovich e la Stratten hanno deciso di mettere da parte il progetto. Diversi anni dopo, quando Bogdanovich è diventato amico di Owen Wilson, gli ha parlato del ruolo di Arnold e della sceneggiatura, mentre i due vedevano una puntata dietro l’altra di Breaking Bad e Mad Men nella casa di Malibu di Wilson, decidendo di rilanciare il progetto, con Wilson nella parte di Arnold. Ed è così che è iniziato il viaggio di “Tutto puo’ accadere a Broadway” verso il grande schermo. La Stratten ha suggerito a Bogdanovich di andare da due suoi amici, gli acclamati realizzatori Wes Anderson e Noah Baumbach, chiedendo loro di partecipare come produttori esecutivi. “Hanno letto lo script e mi volevano dare una mano”, ricorda Bogdanovich. “Entrambi sono miei fan, come io lo sono nei loro confronti. La produttrice Holly Wiersma è rimasta coinvolta quando i suoi amici Christa Campbell e Lati Grobman le hanno raccontato di cosa si trattava, dopo averne sentito parlare dalla figlia di Bogdanovich, Antonia. E’ così che lei ha scoperto cheBogdanovich cercava qualcuno per produrre e trovare i finanziamenti del film. Owen Wilson è stato il primo a essere scelto per il film. Come ricorda il regista, “E’ uno dei pochi attori moderni che è una star del cinema, nel senso che possiede una personalità affascinante, evidente in tutto quello che fa. Io adoro parlare con lui e in generale il fatto di essere amici. Così, gli ho chiesto se avrebbe volute fare questa commedia.
Lui l’ha letta e mi ha detto che era troppo slapstick. Allora, ho tolto molti di quei momenti, che erano stati scritti per John Ritter, visto che erano la sua specialità. Owen, d’altro canto, è in grado di trovare delle battute fantastiche. Lui ha cambiato diversi dialoghi del film, rendendoli molto divertenti. Non dimentichiamoci che lui ha iniziato come sceneggiatore dei primi tre film di Wes Anderson”. “E’ complicato spiegare la storia, sostiene Bogdanovich. “In sostanza, parla di una ragazza che fa la escort e il modo in cui diventa una star del cinema, grazie a delle strane coincidenze. E’ questa la storia. Tutte le persone che vediamo nel film, ricoprono un ruolo nel farla arrivare a quel punto, volontariamente o meno. Il film parla delle coincidenze della vita. Le cose che ottiene accadono grazie a una serie di strane coincidenze. Robert Graves, il mio sceneggiatore preferito, ha detto che nella sua vita gli è capitata una tale serie di coincidenze, che lui ha iniziato a ritenerle quasi come una cosa normale!”. Non mancano diversi cameo, compresi degli attori che avevano dei ruoli importanti in precedenti film di Bogdanovich, come Tatum O’Neal, Colleen Camp e Joanna Lumley. Anche Michael Shannon e il regista Quentin Tarantino, conoscenti di Bogdanovich, sono impegnati in brevi apparizioni mentre Graydon Carter (direttore di Vanity Fair) recita nei panni dell’autista della limousine di Owen Wilson.