E’ di almeno sei morti e 75 feriti l’ultimo bilancio delle vittime dell’attacco russo con due missili balistici contro un condominio nella città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk. Lo ha riferito su Telegram il capo dell’Amministrazione militare regionale, Serhiy Lysak, precisando che tra i feriti ci sono sei bambini. “Due delle 22 persone ricoverate in ospedale sono in gravi condizioni”, ha aggiunto Lysak.
Lo scenario secondo Zelensky
“Continuano le operazioni di soccorso a Kryvyi Rih nell’edificio colpito da due missili balistici russi – ha detto invece Zelensky -. I piani dal quarto al nono dell’edificio residenziale sono stati completamente distrutti. Al momento si parla di cinque morti, tra cui una bambina e sua madre. Decine di persone sono ferite e traumatizzate”. Secondo il presidente ucraino, “i terroristi hanno preso di mira anche l’edificio universitario e quello amministrativo”. “Al momento si parla di cinque morti, tra cui una bambina e sua madre”, aggiunge Zelensky, “più di 350 persone sono coinvolte nelle operazioni di soccorso”.
Torna la minaccia nucleare
Intanto, il vicepresidente del consiglio russo di sicurezza, Dmitri Medvedev, continua a minacciare: “Se immaginiamo che l’offensiva dell’Ucraina con il sostegno della Nato abbia successo, portando alla sottrazione di parte della nostra terra, in virtù del decreto presidenziale del 6 febbraio 2020, dovremmo optare per l’uso di armi nucleari. Semplicemente non c’è altra via d’uscita”. Per Medvedev, quindi, “i nostri nemici devono pregare i nostri guerrieri” che “non consentono al fuoco nucleare globale di divampare”.
L’ex presidente russo in un altro post riferito agli ucraini e al presidente di Kiev, Volodymyr Zelensky, aggiunge che “è redditizio che questi ‘cretini’ abbiano avanzato una ‘formula di pace’ non praticabile, e che qualsiasi altra opzione per condurre i negoziati viene rifiutata con la schiuma alla bocca. Quanto è ancora utile che il ‘clown al comando’ abbia firmato un ordine sul divieto di negoziati con il nostro Paese”. “Tutto ciò consentirà alla Russia di portare al termine ciò che è stato avviato con l’operazione militare speciale. Fino alla fine del regime di Bandera, fino alla fine dell’ideologia neonazista. Fino alla fine fisica di tutti i ‘bastardi’ che hanno distrutto un numero enorme dei loro cittadini per il denaro rubato dall’Occidente e per soddisfare le loro dolorose ambizioni”, conclude.
Un autobus bruciato
Intanto, l’agenzia statale russa Ria Novosti ha pubblicato le immagini di un autobus bruciato nel centro della città ucraina occupata di Donetsk. Secondo le autorità di Mosca i bombardamenti ucraini hanno ucciso due persone e ferito altre sei. Il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha detto che la Russia ha intensificato gli attacchi alle infrastrutture militari ucraine in risposta a quelli di Kiev, anche con droni, sul territorio controllato da Mosca. “Sullo sfondo del fallimento della cosiddetta controffensiva, Kiev, con il sostegno dei suoi sponsor occidentali, si è concentrata sulla realizzazione di attacchi terroristici contro le infrastrutture civili nelle città e nei paesi della Federazione Russa” ha dichiarato. “L’intensità dei nostri attacchi contro le strutture militari ucraine, compresi quelli che sostengono questi attacchi terroristici, è stata notevolmente aumentata”.