Dopo la debacle del proprio esercito sul fronte nord-orientale ucraino, la Russia intensifica gli attacchi su Kharkiv, dove oggi è di nuovo black-out. Le forze russe hanno infatti colpito le centrali termiche di Kharkiv e Kremenchug e vi sono interruzioni elettriche e dei trasporti in diverse città dell’Est ucraino, tra cui Dnipropetrovsk, Poltava, Sumy. In mattinata esercito ucraino ha affermato di aver costretto le forze russe a lasciare più di venti città e villaggi nelle ultime 24 ore. Secondo lo Stato maggiore, le forze russe fuggono addentrandosi in profondità nelle aree occupate del Donbass o tornando in Russia, lontana poche decine di chilometri. Nel pomeriggio Kiev ha sostenuto di aver ripreso 500 km2 di territorio in due settimane di controffensiva nella regione di Cherson, fornendo così la prima stima quantificata dei suoi guadagni territoriali nel sud.
A Mosca gli sviluppi degli ultimi giorni sul teatro bellico ucraino hanno dato forza a quanti chiedono al Cremlino di procedere alla mobilitazione generale. Putin avrebbe chiesto di organizzare i referendum per l’annessione delle regioni di Cherson e Zaprorizhzhia per il 4 novembre, Giornata dell’unità nazionale. Un obiettivo al momento complesso, ma che dal punto di vista russo aprirebbe alla chiamata generale alle armi, perché con la dichiarazione di quelle regioni parte integrante della Federazione, la controffensiva ucraina diventerebbe automaticamente per la legge russa un atto di guerra contro Mosca. “L’operazione militare speciale continua e continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi inizialmente fissati”, ha detto oggi ai giornalisti l’addetto stampa del presidente della Federazione Russa, Dmitry Peskov. Putin si è invece concentrato sulle questioni economiche, come a sottolineare che la disfatta dell’esercito degli ultimi giorni non cambia nulla nei piani e nella prospettiva finale.
La Russia è in grado di gestire le pressioni occidentali, le tattiche “da guerra-lampo” non hanno funzionato, perché la Russia “ha messo in campo tempestivamente misure protettive per la sua economia”, ha detto Vladimir Putin aprendo una riunione dedicata a questioni economiche. “Le tattiche da blitzkrieg economico su cui (i paesi occidentali) contavano, non hanno funzionato, questo è già ovvio per tutti e anche per loro. Abbiamo prontamente implementato misure di protezione efficaci, avviato meccanismi a sostegno di industrie chiave, imprese portanti, così come le piccole e medie imprese”, ha affermato il leader russo, secondo cui il bilancio russo sta meglio di quelli di vari Paesi del G20 e anche”degli amici Brics” (Brasile, India, Cina e Sudafrica oltre a Russia). Intanto l’AIEA ha annunciato di avere avviato consultazioni sulla creazione di una zona di sicurezza intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. “Sono ancora estremamente preoccupato per lo stato delle cose alla centrale, che rimane in pericolo fino a quando persiste qualsiasi tipo di bombardamento. Per affrontare questa grave situazione, sono state avviate consultazioni sull’urgente necessità di creare una zona di sicurezza nucleare al Centrale nucleare”, ha detto il direttore generale dell’organizzazione Rafael Grossi.