Ucraina, Copasir: scontro può aggravare crisi energia

Ucraina, Copasir: scontro può aggravare crisi energia
10 febbraio 2022

Navi da guerra russe attraversano il Bosforo. Nell’oscurità della notte venti di guerra che nonostante tutti gli sforzi diplomatici sembra arduo smorzare. Il tutto mentre cominciano le manovre militari in Bielorussia congiunte con Mosca: dureranno dieci giorni, proprio quando il lavoro diplomatico dei leader europei, con in testa il presidente francese Emmanuel Macron, iniziavano ad aprire qualche timido spiraglio di pace nella crisi ucraina. Secondo i dati a disposizione in Occidente, 30.000 soldati russi sono stati schierati in Bielorussia: le esercitazioni sono un evidente mezzo di pressione. E il loro inizio coincide con il 15esimo anniversario del discorso di Vladimir Putin a Monaco di Baviera durante la Conferenza sulla Sicurezza, che segnò l’inizio della spaccatura con l’Ovest.

Oggi l’ambasciatore russo Sergei Razov in un’intervista a Ria Novosti sostiene che l’Italia potrebbe svolgere un ruolo nella normalizzazione delle relazioni tra Russia e Occidente. Intanto nell’Est dell’Ucraina, a Krasnogorivka ci si prepara al peggio. La paura e la povertà domina questa parte del Paese già abbastanza colpito dal lungo stillicidio. La Nato afferma che le manovre congiunte segnano il più grande dispiegamento militare della Russia nell’ex Bielorussia sovietica dalla Guerra Fredda. La Casa Bianca ha definito le esercitazioni un’azione di “escalation” delle tensioni sull’Ucraina. Valery Gerasimov, il capo di stato maggiore russo, è arrivato ieri in Bielorussia per supervisionare le esercitazioni. La Russia ha spostato fino a 30.000 soldati, due battaglioni di sistemi missilistici terra-aria S-400 e numerosi caccia nel Paese per le manovre militari congiunte.

Le immagini satellitari mostrano che gran parte dell’hardware è stato spostato in località vicine al confine con l’Ucraina. La Russia, ricorda la Bbc, ha ripetutamente negato qualsiasi piano per invadere l’Ucraina nonostante abbia accumulato più di 100.000 soldati al confine. Ma alcuni paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti, hanno avvertito che un attacco russo potrebbe arrivare in qualsiasi momento. “Ritengo che la situazione sia molto grave, non dobbiamo illuderci”: “la Russia si è dotata dei mezzi per lanciare una nuova aggressione contro l’Ucraina”. Così il ministro degli Esteri francese ha commentato su France Inter, l’escalation della crisi in Ucraina. “E’ una realtà. Non c’è una decisione presa al riguardo. Ci sono 125.000 uomini sul confine russo-ucraino, sono in corso grandi manovre e che inizieranno oggi, in Bielorussia e nel Mar Nero”, ha ricordato il capo della diplomazia di Parigi. Centinaia di soldati e artiglieria pesante sono stati ammassati vicino al confine ucraino e i paesi occidentali temono un’invasione dell’Ucraina.

“Io penso che sia venuto il momento della deescalation e del dialogo”. Così il Primo Ministro della Gran Bretagna Boris Johnson in conferenza stampa con il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg. Il primo ministro non ha escluso che Vladimir Putin abbia già preso la decisione di “procedere con la guerra”, ma secondo lui, se si farà bene con un mix di sanzioni, impegno militare e diplomazia, si potrebbe arrivare a una svolta. “La Nato è una alleanza difensiva. Il nostro scopo è preservare la pace e prevenire i conflitti. E noi lo facciamo stando uniti”, ha detto Stoltenberg, annunciando di aver scritto al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov per invitare la Russia a nuovi negoziati al Consiglio Nato-Russia e trovare una soluzione diplomatica.

Ma precisando che il dispiegamento militare russo sul confine dell’Ucraina e in Bielorussia è un “momento pericoloso per la sicurezza in Europa”, che la Nato ha incrementato la sua presenza al confine orientale con più truppe, più battaglioni, più navi, più aerei, più prontezza al combattimento e che una nuova aggressione della Russia (contro l’Ucraina) porterà a un rafforzamento della presenza della Nato, non a una riduzione. Johnson ha tenuto i colloqui con Stoltenberg a Bruxelles prima di recarsi in Polonia per una visita che include l’incontro con le truppe britanniche dispiegate nel paese. L’ufficio di Johnson ha detto che spiegherà agli alleati che non devono scendere a compromessi sui principi fondamentali della NATO.

Scontro su Ucraina può aggravare ancora crisi energia

“La mancata autorizzazione della Germania al gasdotto Nord Stream 2, il combinato disposto tra il blocco delle forniture e un’escalation militare in Ucraina potrebbero comportare un ulteriore peggioramento della situazione (energetica, ndr) , che risulterebbe rovinosa anche e soprattutto per l’Italia, che deve a Mosca oltre il 40 per cento delle importazioni”: la Relazione del Copasir sull’attività svolta dal 1 gennaio 2021 al 9 febbraio 2022 avverte del rischio di un ulteriore aggravamento delle tensioni in campo energetico legate alla crisi ucraina. Con la possibilità che la Russia “possa sfruttare questo tema per esercitare pressioni sull’UE, usando le forniture di gas come strumento di tensione e di guerra asimmetrica. In particolare, l’Europa rischia di essere la principale vittima di questa sorta di guerra fredda del gas, andando incontro a ripercussioni sia di ordine politico-militare – poiché il malaugurato scenario di un conflitto sul confine orientale farebbe depositare sul vecchio Continente le scorie dell’ostilità russo-americana – sia di ordine economico a causa dell’incidenza che riveste il gas”. “L”aggressività russa, sostenuta dalla Bielorussia, nei confronti dell’Ucraina e sul fianco orientale dell’Alleanza è certamente condannabile ma permane forte per l’Europa l’esigenza di mantenere aperti canali di dialogo diplomatico”, si legge nella relazione.

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