Ucraina, le nuove sanzioni Ue contro Russia

Ucraina, le nuove sanzioni Ue contro Russia
25 febbraio 2023

A un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il Consiglio Ue ha adottato oggi per procedura scritta il suo decimo pacchetto di sanzioni economiche e individuali contro il governo della Federazione russa e i responsabili di questa “guerra di aggressione”.

CONTROLLI E RESTRIZIONI SULL’IMPORT-EXPORT

Vengono imposti ulteriori divieti di esportazione di tecnologia critica e beni industriali, come elettronica, veicoli specializzati, componenti di macchine, pezzi di ricambio per camion e motori a reazione, nonché beni per il settore edile che possono essere destinati all’esercito russo, come antenne o gru. Più in generale, sono presi di mira tutti i cosiddetti beni a duplice uso (“dual use”), civile e militare. Il Consiglio ha deciso di vietare anche il transito attraverso la Russia di beni e tecnologie a duplice uso esportati dall’Ue, al fine di evitare possibili aggiramenti di queste sanzioni. L’elenco degli articoli soggetti a restrizioni che potrebbero contribuire al potenziamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia includerà ora ulteriori nuovi componenti elettroniche utilizzati nei sistemi d’arma russi recuperati sul campo di battaglia, tra cui droni, missili, elicotteri, oltre a specifiche materie prime (terre rare), circuiti integrati elettronici e videocamere termiche. Il 10mo pacchetto amplia poi l’elenco delle entità che sostengono direttamente il complesso militare e industriale della Russia nella sua guerra di aggressione, aggiungendo 96 nuove entità e imponendo loro restrizioni più severe all’esportazione.

INCLUSE ANCHE ENTITÀ IRANIANE

Per la prima volta in assoluto, questo elenco includerà sette entità iraniane che producono veicoli aerei militari senza pilota, che sono stati utilizzati dall’esercito russo nella sua guerra di aggressione, anche contro le infrastrutture civili.

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RESTRIZIONI ALL’IMPORT PER ASFALTO E GOMMA SINTETICA

Il 10mo pacchetto prevede ulteriori restrizioni alle importazioni di merci che generano entrate significative per la Russia, come l’asfalto e la gomma sintetica. Su quest’ultimo punto, in particolare (ma non solo), la Polonia aveva bloccato per due giorni l’accordo sostenuto dagli altri 26 Stati membri, perché chiedeva misure più rigorose, senza le deroghe ed eccezioni previste. Varsavia ha dato il suo via libera ieri sera, dopo aver ottenuto garanzie su un sistema di monitoraggio trimestrale, da parte della Commissione europea, del funzionamento di queste specifiche restrizioni. L’elenco delle nuove sanzioni Ue contro la Russia prosegue con le misure riguardo alle infrastrutture critiche nell’Unione, i depositi di stoccaggio del gas, il settore finanziario, le liste di nuovi individui ed entità sanzionati, e la sospensione delle licenze di trasmissione per due canali TV filorussi in arabo.

INFRASTRUTTURE CRITICHE UE

Con il 10mo pacchetto viene limitata la possibilità per i cittadini russi di ricoprire qualsiasi posizione negli organismi direttivi delle infrastrutture e delle entità critiche dell’Ue, in quanto l’influenza della Russia in questi organismi potrebbe comprometterne il buon funzionamento e, in ultima analisi, costituire un pericolo per la fornitura di servizi essenziali ai cittadini europei.

ENERGIA

Al fine di tutelare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas nell’Ue e di evitare i rischi di manipolazione di mercato e la strumentalizzazione delle forniture energetiche come arma da guerra da parte della Russia, il Consiglio ha introdotto il divieto di fornire capacità di stoccaggio del gas ai cittadini russi (ma sono esclusi dal divieto gli impianti di Gas naturale liquefatto).

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SETTORE FINANZIARIO E OBBLIGHI DI SEGNALAZIONE

Tre banche russe sono state aggiunte all’elenco delle entità soggette al congelamento dei beni e al divieto di mettere a disposizione fondi e risorse economiche. Sono previsti nuovi obblighi di comunicazione più dettagliati sui fondi e le risorse economiche, appartenenti a persone o entità elencate nelle liste delle sanzioni, che sono stati congelati o sono stati spostati poco prima dell’inserimento nell’elenco. Il Consiglio ha introdotto anche nuovi obblighi di comunicazione agli Stati membri e alla Commissione in merito alle riserve immobilizzate e agli asset della Banca centrale russa. Inoltre, gli operatori dell’aviazione civile dovranno notificare tutti i voli non di linea alle loro autorità nazionali competenti, che poi informeranno gli altri Stati membri.

SANZIONI INDIVIDUALI PER PERSONE ED ENTITA’

Il Consiglio ha deciso di inserire nelle liste delle sanzioni individuali altre 120 persone o entità. L’elenco comprende quelli che vengono definiti come “decision-maker” russi, alti funzionari governativi e leader militari complici della guerra contro l’Ucraina, nonché autorità installate dalla Russia nei territori occupati in Ucraina. Sono incluse anche figure chiave coinvolte nel rapimento di bambini ucraini che sono stati trasferiti in Russia, nonché organizzazioni e individui considerati responsabili di attività di disinformazione, o di quella che viene definita come “guerra dell’informazione” che affianca l’aggressione militare russa. Le sanzioni individuali prendono di mira anche membri e sostenitori del gruppo mercenario russo Wagner e delle sue attività in altri paesi, come il Mali o la Repubblica Centrafricana.

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TRASMISSIONI TV FILORUSSE IN ARABO

Infine, per affrontare quella che definisce “la sistematica campagna internazionale di disinformazione e manipolazione delle informazioni” da parte della Russia “volta a destabilizzare i paesi vicini, l’Ue e i suoi Stati membri”, il Consiglio ha avviato il processo per sospendere le licenze di trasmissione di due ulteriori media audiovisivi, RT Arabic e Sputnik Arabic. Si tratta di due TV che, secondo il Consiglio, “sono sotto il controllo permanente diretto o indiretto della leadership della Federazione russa, che li ha utilizzati per le sue continue e concertate azioni di disinformazione e propaganda di guerra, legittimando l’aggressione della Russia e minando il sostegno all’Ucraina”. In linea con la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, queste misure non impediranno a tali media e al loro personale di svolgere attività nell’Unione diverse dalla radiodiffusione, ad esempio ricerche e interviste.

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