Ucraina, le terre rare che fanno gola a Donald Trump

Circa 20.000 depositi, Kiev è anche il quinto produttore mondiale di gallio e tra le risorse più strategiche del Paese ci sono titanio, litio, berillio, manganese e uranio. Presidente Usa vuole scambio con aiuti militari

Volodymyr Zelensky e Donald Trump

Volodymyr Zelensky e Donald Trump

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole raggiungere un accordo con l’Ucraina per ottenere l’accesso alle terre rare del Paese in cambio del rinnovato sostegno militare alle forze di Kiev. L’Ucraina vanta circa 20.000 depositi minerali in almeno 116 diversi tipi di terre rare, ovvero materiali preziosi ampiamente utilizzati nel mondo dell’elettronica e delle batterie, il cui valore strategico è in costante aumento. Particolarmente ricche le regioni di Donetsk e Luhansk, annesse dalla Russia, che possono vantare materiali preziosi rispettivamente per 3,8 trilioni di dollari e 3,2 trilioni, e Dnipropetrovsk (3,5 trilioni).

In un mondo in cui il monopolio cinese appare sempre più invasivo, d’altra parte, Kiev mira a essere un attore chiave nel futuro energetico dell’Europa, sfruttando le sue risorse naturali. Se è vero che paese detiene circa 1 trilione di metri cubi di gas naturale inutilizzato (sebbene la produzione prebellica fosse ferma a circa 21 miliardi di metri cubi all’anno), è su ciò che si trova sotto il suolo che si sta spostando l’interesse di Trump e dell’intera comunità internazionale: risorse minerali e metalliche rare e preziose, fondamentali per la tecnologia dell’energia verde e per gli sforzi di transizione a livello mondiale.

L’Ucraina, grazie alla sua vasta varietà di zone geologiche, è uno dei primi dieci fornitori mondiali di risorse minerarie, coprendo circa il 5 per cento della produzione globale, secondo Ceenergy. Tra le risorse più strategiche dell’Ucraina ci sono titanio, litio, berillio, manganese e uranio, essenziali per vari settori industriali. In particolare, il Paese detiene milioni di tonnellate di minerale di litio, di cui 12-14 milioni nel solo giacimento di Shevchenkivske. Inoltre, secondo i dati pubblicati dalla società Dentons, l’Ucraina rimane il principale detentore delle maggiori riserve di titanio in Europa, con il 7 per cento delle riserve globali, e continua a essere un fornitore chiave per l’industria aerospaziale e militare.

Kiev è anche il quinto produttore mondiale di gallio, un metallo fondamentale per semiconduttori e LED, e un fornitore cruciale di neon, utilizzato nella produzione di chip negli Stati Uniti. Il Paese detiene inoltre giacimenti di minerali strategici come il berillio, l’uranio, lo zirconio e l’apatite, utilizzati nei settori nucleare e aerospaziale. Ma oltre ai metalli delle terre rare, l’Ucraina può vantare il possesso di innumerevoli quantità di metalli non ferrosi, tra cui rame, piombo, zinco e argento. A questo proposito, Kiev fornisce il 43 per cento delle lamiere d’acciaio importate dall’Unione Europea e le sue riserve di minerale di ferro e manganese sono cruciali per la produzione di acciaio verde, settore in forte espansione.