I fondi per la Turchia ci sono, mentre su quelli destinati all’Italia si vedrà. La questione flessibilità per le spese relative all’immigrazione slitta così a primavera: la Commissione Ue valuterà se concedere o meno all’Italia un budget in più. La valutazione si farà “caso per caso ed ex post sulla base di spese fatte”, così un portavoce della Commissione Ue risponde a chi gli chiede se Bruxelles risponderà questa settimana, come auspicato dal premier Renzi dopo l’incontro con la Merkel, alla richiesta di flessibilità sui migranti, vale a dire l’aumento del rapporto tra deficit e pil per far quadrare i conti della legge di Stabilità. La Commissione ha già chiarito “a dicembre” che i contributi nazionali al fondo di 3 mld di euro per la Turchia “non vengono tenuti in conto nel calcolo del deficit ai fini del Patto di stabilità e crescita”. Lo ha detto il portavoce dell’esecutivo europeo, Margaritis Schinas, che ha ricordato come tale dizione è “nella nota della Commissione inserita negli accordi” tra i 28 quando è stato raggiunto l’accordo al vertice di dicembre.