Il lavoro per il pagamento della terza rata del Pnrr “sta andando avanti” ha affermato un portavoce della Commissione europea, evidenziando che “sono in corso scambi costruttivi con le autorità italiane, che forniscono ulteriori informazioni quando vengono richieste”. “Comunicheremo la conclusione delle nostre valutazioni non appena saranno completate. Prendere tempo aggiuntivo oltre la scadenza indicativa – ha aggiunto – non è inusuale. Lo stesso è avvenuto per il pagamento chiesto da Lussemburgo, Romania e Slovacchia”.
Riguardo alle modifiche relative ai poteri di controllo della Corte dei Conti, il portavoce premette che “come regola generale, non commentiamo i progetti di atti legislativi. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza – aggiunge – richiede un quadro di controllo su misura, proporzionato alla sua natura unica di programma di spesa dell’Ue basato sui risultati”. “I sistemi di controllo nazionali degli Stati membri fungono da strumento principale per salvaguardare gli interessi finanziari dell’Unione relativi alla Recovery and Resilience Facility. Gli Stati membri garantiscono il rispetto del diritto dell’Unione e nazionale, compresa l’efficace prevenzione, l’individuazione e la correzione dei conflitti di interessi, della corruzione e della frode e del doppio finanziamento. Ricordiamo inoltre che, nell’ambito del Pnrr, l’Italia ha posto in essere un solido sistema di audit e controllo per garantire la tutela degli interessi finanziari dell’Unione”, conclude.
In generale, quando la Commissione ritiene che non tutti gli obiettivi e le tappe associati a una tranche siano stati raggiunti in modo soddisfacente, può effettuare un pagamento parziale e il resto della rata sarà quindi sospeso. Ma non perduto del tutto. Lo Stato membro interessato ha infatti sei mesi di tempo per adottare le misure necessarie a garantire il soddisfacimento degli obiettivi e potrà vedere sborsato il denaro in una rata successiva. Per quanto riguarda invece le prossime scadenze, il 31 agosto si chiude la finestra di tempo che tutti i Paesi Ue hanno per richiedere prestiti aggiuntivi nel quadro del Recovery Fund. La ‘deadline’ relativa alle modifiche del Pnrr e dei capitoli del RePowerEu era prevista per il 30 aprile. Ma si tratta di una data abbastanza indicativa. Al momento, poi, solo cinque Stati membri hanno presentato i loro capitoli del RePowerEu, ovvero Malta, Francia, Estonia, Slovacchia e Portogallo.