Ultime ore per arginare scissione Pd, occhi su Emiliano. Oggi direzione, Renzi assente

Ultime ore per arginare scissione Pd, occhi su Emiliano. Oggi direzione, Renzi assente
21 febbraio 2017

Sono le ultime ore per provare ad evitare o, più probabilmente, a limitare la scissione del Partito democratico. Oggi alle 15 si terrà la direzione del partito, Enrico Rossi e i bersaniani hanno annunciato che non parteciperanno, ma resta ancora da capire come intende muoversi il presidente della Puglia Michele Emiliano. E’ lui a tenere aperto uno spiraglio, chiede “un segnale”, Francesco Boccia, deputato a lui vicino, ricorda che un punto-chiave è la “conferenza programmatica” chiesta da Andrea Orlando, oltre “tempi ragionevoli” per il congresso. Da Matteo Renzi, al momento, non arrivano aperture, i suoi fanno sapere che quello che si doveva fare è stato fatto. E Renzi non sarà oggi in direzione. L’organo è convocato per dare vita alla commissione congressuale, che poi stabilirà le regole del congresso. Sarà lì che si capirà se Emiliano intende restare dentro e sfidare Renzi oppure no.

L’ANTI-RENZI La tentazione del governatore della Puglia sarebbe quella di presentarsi come sfidante del segretario uscente. Di ribadire che Renzi sta sbagliando nel chiudere la porta alla minoranza ma senza uscire. E’ in corso un forte pressing affinche’ Emiliano si sfili dagli ‘scissionisti’. “Ma dove va senza i nostri voti?”, si chiedono i bersaniani. Sono i fedelissimi dell’ex segretario i piu’ decisi a staccarsi dal Pd. I vertici dem gia’ hanno fatto un elenco di nomi in fuori uscita: una ventina alla Camera e una quindicina al Senato. Ma a Montecitorio al nuovo gruppo si dovrebbero aggiungere anche Scotto e quegli esponenti di Sel che guardano ad una formazione piu’ ampia. Si studia anche un possibile nome (tra questi ‘democratici e socialisti’, l’associazione di Rossi, e ‘Italia progressista’) ma non e’ stata presa ancora alcuna decisione. Si ragiona, per esempio, se inserire la parola ‘sinistra’, una delle tesi e’ quella di evitare il riferimento nella definizione della nuova area.

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DECISIVI I BERSANIANI Di sicuro, pero’, il fronte che nascera’ puntera’ proprio su un programma diverso da quello portato avanti da Renzi: l’obiettivo e’ battersi sui temi sociali, sulle tasse. E lo scenario che si apre e’ quello di possibili battaglie in Parlamento non solo sul sistema di voto, quanto proprio sui provvedimenti economici e sulla prossima legge di stabilita’, se dovesse essere questa maggioranza a portarla alla Camera e al Senato. I bersaniani sono decisivi in alcune commissioni a palazzo Madama (Affari costituzionali, Esteri, Finanze e Bilancio per esempio). Al momento ribadiscono dal Pd il voto a giugno non e’ previsto, ma l’eventuale stallo alle Camere potrebbe causare in ogni caso il precipitare della situazione. Sul tavolo c’e’ anche la candidatura di Orlando che domenica sera si e’ incontrato con Damiano e Cuperlo e che oggi ha ribadito la possibilita’ di scendere in campo. Ci sono contatti in corso con altri big: il passo avanti da parte del ministro della Giustizia potrebbe arrivare qualora si decidesse una operazione ampia e non minoritaria. La scissione comportera’ conseguenze anche sul territorio. Sono a rischio giunte comunali, anche se gli effetti di una scissione dipenderanno molto dalle mosse di Emiliano.

 

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