Ultimo scoglio nome premier, Di Maio-Salvini a oltranza. Weekend militanti ai gazebo
I due leader hanno chiuso il contratto. Sembra tramontata del tutto l’ipotesi della staffetta leggi bozza contratto
La trattativa sul premier tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini va avanti a oltranza. La partita e’ ‘difficile’, ammettono tra i 5 stelle, anche se dopo la chiusura del contratto di governo e’ l’ultimo scoglio da superare per far nascere un governo M5s-Lega. I due leader lo sanno, sin dall’inizio, che si tratta del nodo piu’ difficile da sciogliere ma sono determinati a trovare la soluzione ideale. Ma ormai il tempo stringe: entro domenica, in extremis, c’e’ la volonta’ di trovare il nome del premier e Salvini si e’ detto ottimista sul fatto che si possa chiudere prima. Tanti i nomi circolati nelle ultime ore ma come sottolineato dallo stesso Di Maio significa che sono gia’ da considerarsi ‘bruciati’, fuori dalla corsa. Tra le ipotesi, comunque, in pole quella che prevede che il premier sia un esponente eletto nelle fila dei 5 stelle. Ma ad oggi non si registrano ancora passi avanti. Per i due leader nuovi faccia a faccia, probabilmente gia’ dal pomeriggio anche se nessuno conferma in modo ufficiale, assolutamente top secret il luogo dell’incontro, lontano dagli uffici del Palazzo. I tempi del confronto tra Di Maio e Salvini sono scanditi anche dagli impegni reciproci sul territorio.
Nel weekend, i due leader saranno in giro per i gazebo allestiti da M5s e Lega in tutta Italia
Domani pomeriggio Salvini sara’ in Val d’Aosta e anche Di Maio dovrebbe andare venerdi’ in vista delle elezioni regionali di domenica. Inoltre, sempre domani pomeriggio, Di Maio dovrebbe essere a Monza per impegni elettorali. Nel weekend entrambi saranno in giro per l’Italia per i gazebo allestiti da M5s e Lega per illustrare e far votare il contratto di governo chiuso oggi. Fin qui poche le certezze sulla partita premiership: il premier non sara’ un tecnico ma – come ha spiegato il leader M5s – un “nome politico che viene individuato da due forze politiche con un mandato ben preciso”. Di Maio e Salvini infatti continuano a confermare il loro passo di lato e l’esponente del Carroccio ha rivendicato invece per la Lega il Viminale e il ministero dell’Agricoltura spiegando: “Non vado a fare il ministro per il gusto di farlo, vado al governo solo se c’e’ un programma firmato nero su bianco, con tempi fissati”. E Di Maio a chi gli ha chiesto se lui e il segretario della lega siederanno nell’Esecutivo, ha risposto: “io me lo auguro, sara’ metterci alla prova in prima persona”. Sembra tramontata del tutto l’ipotesi della staffetta, considerata “improbabile” sin dall’inizio da molti esponenti M5s dal momento che “in passato non ha portato bene e poi se nasce questo governo, chissa’ quanto dura…”.
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