Cultura e Spettacolo

Umbria jazz Winter #25, capodanno con Monk e Gino Paoli

Umbria Jazz Winter festeggia venticinque anni con una special edition in cui novità e graditi ritorni vanno a disegnare un cartellone degno dell’anniversario. Complessivamente Umbria Jazz Winter #25 mette in scena 100 eventi con 25 band e circa 150 musicisti. Tra le chicche del programma “In my mind – Monk at town hall”, tributo di Jason Moran al centesimo anniversario della nascita dì Thelonious Monk: non solo la rilettura del celebre concerto della Town Hall, New York, del 1959, con un organico più ampio di quelli che Monk era solito usare, ma uno spettacolo multimediale in cui la musica si fonde con le immagini e le parole di Monk. In questo contesto va inserito anche l’interessante “Monkfold test” che l’inviato del DownBeat farà allo stesso Moran. In cartellone uno dei più creativi chitarristi delle ultime generazioni del jazz (e non solo), Marc Ribot, che si esibirà con il suo trio e con The young Philadelphians, progetto che coniuga il Philly Sound dei ’70 con il Prime Time di Ornette Coleman. Una novità assoluta per il l’Italia è Jazzmeia Horn: in America la considerano il nuovo astro della vocalità jazz al femminile dopo che ha vinto, due anni fa, la prestigiosa Thelonious Monk Institute International Jazz Competition e ancora prima la Sarah Vaughan International Jazz Vocal Competition.[irp]

Da New Orleans arrivano due artisti che rappresentano al meglio le tradizioni della patria del jazz: il blues di Little Freddie King, cantante e chitarrista saldamente ancorato alle radici della musica del sud degli Stati Uniti, e la classicità del quartetto vocale, formula da sempre molto popolare, con the Mystics, mentre è della South Carolina il Benedict Gospel Choir, forte di ben quaranta elementi. Come sempre anche il jazz italiano è ben rappresentato. Il Trio di Roma è una band storica perché, formatasi nella metà dei ’70 nella Capitale, è stata il punto di partenza del lungo percorso artistico di Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto. Rea suonerà anche in duo con Gino Paoli, con ospite speciale Flavio Boltro. Uno spazio importante è riservato a Maria Pia de Vito, presente in duo con la signora del pianoforte jazz italiano, Rita Marcotulli; con il progetto “So Right”, un omaggio alle raffinate canzoni di Joni Mitchell con Julian Oliver Mazzariello ed Enzo Pietropaoli, e con [Core/Coração], in equilibrio tra Napoli ed il Brasile con Huw Warren, Gabriele Mirabassi e Roberto Taufic. Ancora jazz italiano con il trio formato da Giovanni Guidi (protagonista anche di una solo performance) Francesco Bearzatti e Michele Rabbia, con il quartetto di Fabrizio Bosso, con The Licaones, band che mette insieme alcuni dei più originali interpreti del jazz tricolore (Bearzatti, Mauro Ottolini, Oscar Marchioni, Paolo Mappa), con il trio Riccardo Biseo, Massimo Moriconi, Gegè Munari.[irp]

Il trio sarà anche il cuore delle jam session round midnight, un classico del jazz. Altro trio è quello formato da Piero Odorici e Roberto Gatto, con il bassista Daryl Hall. Immancabili i toscani Funk Off, da anni presenza fissa delle edizioni estive e invernali del festival. Il jazz classico di Luca Velotti, sassofonista per anni nell’orchestra di Paolo Conte, l’ironia e l’originalità di Sugarpie & the Candymen e ancora il quartetto del sassofonista orvietano Filippo Bianchini. Il Gran Cenone di fine anno, con ben tre band che si esibiranno sul palco del Ristorante al San Francesco (Little Freddie King Blues band from New Orleans, The New Orleans Mystics e The Licaones. Musica no stop invece al Palazzo dei Sette Meeting Point, con concerti dalle 13 fino a Mezzanotte. Insolita novità quest’anno ci sarà anche un Cooking Concert, una cenetta con spaghetti cotti “On stage” e serviti al pubblico + wine tasting, cheese, tutto questo durante “Spaghetti swing”.[irp]

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redazione