In un giorno solo tre voti, Camera rinvia “il tedesco”. Martedì voto finale

In un giorno solo tre voti, Camera rinvia “il tedesco”. Martedì voto finale
Il presidente della Camera, esponente LeU, Laura Boldrini
7 giugno 2017

Solo tre votazioni, due a scrutinio palese (no al ritorno al Mattarellum e no al voto disgiunto) e uno segreto (no alla modifica dei collegi come definiti in commissione). E’ il magro bottino della prima giornata di votazioni in aula alla Camera sulla riforma elettorale alla tedesca con sbarramento al 5% che invece i più ottimisti sostenitori del patto Pd-M5s-Fi-Lega solo due giorni fa ipotizzavano essere il giorno dell’approvazione anticipata a sorpresa dell’intera legge. La seduta dopo la terza votazione è stata aggiornata a domattina alle 9,30 e la presidente della Camera Laura Boldrini ha convocato, come promesso nel pomeriggio, la Conferenza dei capigruppo per far slittare a martedì il voto finale, dopo che domenica gli iscritti M5s avranno votato on line sul testo che sarà uscito dalle votazioni in aula alla Camera. Infatti, il voto finale si svolgerà nella seduta antimeridiana di martedì 13 giugno, con diretta tv per le dichiarazioni di voto dalle 10.30. Le votazioni sugli emendamenti proseguiranno domani e se necessario fino a venerdì prossimo, 9 giugno.

Nel corso della discussione i rappresentanti dell’intesa sul testo Fiano (Pd, Lega M5S e Fi) hanno chiesto che si votasse lunedì, secondo quanto hanno riferito alcuni dei partecipanti alla riunione. Ma alla fine il Pd si è adeguato alle indicazioni della presidente della Camera, che avrebbe ricordato, come peraltro aveva già fatto nel corso della seduta dell’aula, che il calendario prevedeva già la prosecuzione dei lavori fino a martedì qualora l’esame del provvedimento non fosse stato concluso, mentre nessuna seduta era in programma lunedì. La partita dei voti segreti, determinante per l’esito finale della riforma, si gioca sul risultato degli emendamenti che chiedono di introdurre le preferenze che anche gli stessi grillini hanno presentato, oltre a varie forze centriste, la destra di Fratelli d’Italia e la sinistra di Mdp e Si. Ma che trova vasti consensi anche fra deputati Pd. Mentre Forza Italia minaccia di far saltare il patto se le preferenze saranno intodotte. I segnali che tradizionalmente precedono generalmente le votazioni a scrutinio segreto politicamente discriminanti e numericamente incerte oggi ci sono stati tutti. Le pregiudiziali di costituzionalità votate insieme dai contrari al “patto tedesco” sono state sostenute da 182 deputati. Qualche ora più tardi il primo voto segreto ha visto crescere il fronte del no a quota 220. Parimenti, i deputati Pd-M5s-Fi-Lega che hanno detto no a scrutinio palese al ritorno al Mattarellum sono stati ben 446. Mezz’ora dopo sono scesi a 322 per respingere il voto disgiunto. E nell’ultimo voto i “pattisti” che hanno detto no a scrutinio segreto a rivedere i collegi 317.

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