Un laser made in Italy per ripulire le opere d’arte in Vaticano

Ricorda la spada laser dei film di “Guerre Stellari” di George Lucas, ma non viene usata per combattere, bensì per conservare il patrimonio artistico. A Roma, ai Musei Vaticani, per la prima volta al mondo, 500 tra sculture in marmo, busti, fontane e statue, torneranno in vita grazie a una tecnologia laser made in Italy, finora impiegata solo in ambito medico.I restauratori bombardano le opere d’arte con una luce pulsata in modo preciso e selettivo, recuperandole e ripulendole, demolendo le concrezioni che si sono depositate nei secoli, senza usare micro-trapani, frese o solventi chimici dannosi. Pioniera di questa tecnica è Quanta System, azienda italiana tra i più importanti produttori mondiali di laser per la medicina, industriali e scientifici, che ha donato alla Città del Vaticano un’apparecchiatura laser infrarossa di nuova generazione chiamata “Litho”. L’intervento di recupero parte dai Giardini del Papa, con la pulitura della statua dell’Imperatore Antonino Pio. Le tipologie di laser impiegate qui sono due: il “demolitore”, usato per rompere i calcoli renali, e ora per le sculture di cemento, marmo e le opere in metalli. E un laser più piccolo e leggero, che garantisce un effetto sulla superficie, per le opere pittoriche. Con lunghezze d’onda tali, da essere impiegato in dermatologia per rimuovere i tatuaggi, distruggendo le molecole di inchiostro sotto pelle.

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