Un Natale all’insegna della crisi: l’80% degli italiani resterà a casa
Secondo un’indagine di Federalberghi solo 11,8 milioni effettueranno una vacanza. Crescono i viaggi all’estero. E il Codacons rincara: vendite natalizie in calo del 5%
di Giuseppe Novelli
Sarà ancora un Natale di crisi. Almeno secondo Federalberghi che oggi ha diffuso i dati dell’indagine previsionale realizzata con il supporto tecnico dell’istituto ACS Marketing Solutions. Dati piuttosto allarmanti. Nel periodo Natale-Capodanno 2014 solo 11,8 milioni di italiani effettueranno una vacanza, l’1,6% in menno dello scorso anno quando era già stata registrata una flessione del 3%. L’80% della popolazione (48 milioni) non farà alcuna vacanza e di questi quasi 30 milioni dichiarano di rinunciarvi per motivi economici. Ciò nonostante il giro d’affari (circa 7,8 miliardi) risulta in crescita (+12% rispetto al 2013), perché aumentano gli italiani che si recheranno all’estero, in particolare nelle capitali europee e nelle località del Mar Rosso: se 4,7 miliardi saranno spesi nei confini nazionali, 3 miliardi verranno spesi all’estero, con un’impennata del 27,5%.
L’indagine rileva che a Natale l’88% resterà in Italia (rispetto al 91% del 2013) ed il 12% andrà all’estero (rispetto al 9% del 2013). A Capodanno il 69% resterà in Italia (rispetto al 76% del 2013) ed il 31% andrà all’estero (rispetto al 24% del 2013). “La flessione di italiani in vacanza che verrà è paragonabile ad un fuoco che cova sotto la cenere – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Occorrono misure urgenti da parte del governo per ridare liquidità alle famiglie e per sostenere l’industria turistica. Mentre la domanda interna langue ci vediamo negare anche gli strumenti necessari per intercettare la clientela internazionale. I costi di gestione, il peso della burocrazia e la pressione fiscale salgono. A pochi mesi dall’Expo, le delegazioni estere dell’Enit sono state decapitate, la riforma dell’istituto langue, i provvedimenti attuativi del decreto turismo non sono stati ancora emanati e la legge di Stabilità ha di fatto ignorato il settore. Bisogna capire se questo Paese vuole investire seriamente sul turismo o se invece è un tema buono solo per le chiacchiere da salotto”.
Anche l’associazione dei consumatori è allarmata dai dati di Federalberghi che, sottolinea il presidente Carlo Rienzi “confermano il clima di austerity che caratterizza le festività natalizie, e i sensibili tagli di spesa operati dalle famiglie. 48 milioni di cittadini rimarrano a casa durante le feste e rinunceranno a viaggi e spostamenti. Questo perché gli italiani arrivano a fine anno con le tasche sempre più vuote, impoveriti da una pressione fiscale insostenibile e da un potere d’acquisto in costante riduzione. Una situazione fortemente negativa che determina tagli di spesa non solo nel settore dei viaggi, dello svago e dei divertimenti, ma in tutto il comparto relativo al Natale. Le vendite natalizie, infatti, stanno registrando un andamento negativo, con una riduzione media del -5% rispetto allo scorso anno e una contrazione generalizzata dei consumi pari a circa 500 milioni di euro sul 2013. In definitiva gli italiani non hanno soldi nemmeno per fare regali, e i viaggi durante le feste sono diventati oramai un vero e proprio ‘lusso’ riservato a pochi fortunati”: