Un neutrino da record: scoperta rivoluzionaria al largo della Sicilia

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Un evento straordinario ha segnato una nuova era per l’astrofisica delle particelle: è stato catturato il neutrino più ricco di energia mai osservato, grazie al telescopio sottomarino KM3NeT, situato a 3.450 metri di profondità al largo della costa siciliana.

Questa scoperta epocale, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature che le ha dedicato la copertina, apre una finestra su territori inesplorati dell’universo. L’evento, annunciato in una conferenza congiunta tra Roma, Parigi e Amsterdam, è il risultato della collaborazione internazionale KM3NeT, che coinvolge 360 ricercatori affiliati a 68 istituzioni in 22 Paesi. Fra i principali contributori figura l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che rappresenta l’Italia in questo ambizioso progetto.

Un’energia senza precedenti: il neutrino KM3-230213A

Il protagonista di questa scoperta è il neutrino cosmico KM3-230213A, che vanta un’energia record di 220 milioni di miliardi di elettronvolt (220 PeV). Per dare un’idea, questa quantità di energia è 20.000 volte superiore a quella generata dal Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore di particelle al mondo. Il rivelatore che ha catturato questo straordinario messaggero cosmico è il detector Arca (Astroparticle Research with Cosmics in the Abyss), una struttura unica al mondo ancorata nei fondali del Mar Ionio. Luigi Antonio Fusco, dell’Università di Salerno e dell’Infn, ha commentato: “Abbiamo trovato qualcosa che non ci aspettavamo. Stiamo aprendo una nuova finestra sull’universo, e quando apri una nuova finestra non sai quello che potrai trovare”.

Un messaggero dalle profondità dell’universo

Questo neutrino, rilevato il 13 febbraio 2023 come un bagliore bluastro nelle profondità marine, sembra provenire da fuori della nostra galassia. Tuttavia, la sua origine esatta rimane un mistero, come sottolinea Damien Dornic del Cnrs: “Non sappiamo da quale distanza sia arrivato, ma possiamo dire con certezza che non proviene dalla Via Lattea”.

La scoperta è la prima prova dell’esistenza di neutrini generati da fenomeni estremi nell’universo a energie così elevate. Rosa Coniglione, vicecoordinatrice della collaborazione KM3NeT, sottolinea: “L’energia estremamente elevata lo colloca in una regione totalmente inesplorata, di estremo interesse per la scienza. Future osservazioni di eventi simili ci aiuteranno a costruire un quadro interpretativo più chiaro”.

Un progetto di punta per l’Italia e la scienza mondiale

Il telescopio KM3NeT è un’infrastruttura d’avanguardia, frutto di un’importante sinergia tra ricerca internazionale e supporto nazionale. L’Italia, con l’Infn, gioca un ruolo cruciale nel progetto, grazie ai fondi del Ministero dell’Università e della Ricerca e della Regione Sicilia. Il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli, ha annunciato che il telescopio continuerà a espandersi, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dedicati al potenziamento delle infrastrutture di ricerca.

Un futuro ricco di scoperte

Questa scoperta rappresenta solo l’inizio di una nuova era nella comprensione dell’universo. Come ha affermato Giacomo Cuttone, responsabile nazionale dell’Infn per KM3NeT: “Un’energia così elevata non è semplice da inquadrare nella nostra galassia. Si aprono nuovi scenari, e ora la sfida è comprendere i meccanismi che possano averlo generato”. Il telescopio sottomarino KM3NeT si conferma un faro di innovazione scientifica, pronto a svelare i misteri più profondi del cosmo, portando la nostra conoscenza su un livello completamente nuovo.