Cambio ai vertici del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei. Il Consiglio dell’Ecr ha segnato un cambio della guardia tra due figure centrali del panorama politico conservatore europeo: Giorgia Meloni ha passato il testimone a Mateusz Morawiecki, ex primo ministro polacco. “Vogliamo che le nostre idee conservatrici abbiano sempre più successo”, ha dichiarato Meloni. Questa transizione non è solo un momento simbolico ma rappresenta una continuazione e un rafforzamento delle idee conservatrici in Europa e nel mondo, in un contesto politico che sembra più volubile che mai.
Morawiecki, con la sua esperienza politica e la sua visione chiara, ha tracciato le linee guida di ciò che sarà il manifesto del partito per i prossimi anni. “Ci concentreremo con molta forza nell’essere il muro di protezione contro tutti gli ostacoli alla libertà di parola”, ha promesso Morawiecki, sottolineando l’importanza di questo valore come la linfa vitale della democrazia. La sua retorica si è focalizzata anche sulla critica alla centralizzazione del potere che, secondo lui, ha indebolito le nazioni sovrane d’Europa. “Saremo un’oasi di buonsenso e conservatorismo, e lavoreremo con tutti coloro che sosterranno l’idea della sussidiarietà, l’idea di riportare più potere alle nazioni sovrane”, ha dichiarato, mettendo in luce il bisogno di una Europa che celebra la diversità e la capacità decisionale dei suoi stati membri.
La sua visione non si ferma qui. Morawiecki ha sottolineato l’importanza di rafforzare i legami transatlantici, specialmente in un momento in cui il mondo sembra diviso da nuove linee geopolitiche. “L’Unione europea era più forte insieme agli Stati Uniti, nella cooperazione con gli Stati Uniti”, ha affermato, vedendo in questa alleanza una possibilità per l’Europa di riaffermare il suo ruolo sul palcoscenico mondiale. Egli vede l’ECR come un potenziale “collante” per questi legami, collaborando con l’amministrazione Trump, con cui Meloni ha già iniziato a costruire ponti.
Giorgia Meloni, ha ripercorso con orgoglio i traguardi raggiunti sotto la sua guida. “Insieme, abbiamo dato voce a decine di milioni di cittadini europei, sempre a favore dei valori di libertà, sovranità nazionale, sicurezza e coesione sociale”, ha detto, elogiando il lavoro fatto e le relazioni costruite con conservatori extraeuropei. Meloni ha elogiato Morawiecki, definendolo “un politico di valore e un uomo leale”, il cui alto livello di competenza e esperienza sarà fondamentale per portare avanti il messaggio conservatore e riformista dell’ECR.
L’entusiasmo di Morawiecki per il suo nuovo ruolo è palpabile. “In tutta Europa, in tutto il mondo, abbiamo già accettato nuovi partiti e nuovi membri, quindi il partito ECR diventerà sempre più forte”, ha assicurato, promettendo non solo di continuare il lavoro iniziato da Meloni ma anche di espandere l’influenza del partito. Ha parlato di un partito che diventa un faro di buonsenso e conservatorismo in un mare di ideologie spesso controverse.
La sua visione per l’Unione Europea è di una comunità che riscopre il valore della sussidiarietà, che lotta per un ritorno al potere delle nazioni, che mette in guardia contro le tendenze centralizzatrici della Commissione Europea. “Questo è sbagliato. È una strada che non porta da nessuna parte”, ha avvertito Morawiecki. Ma non solo, vede l’ECR come il collante delle relazioni transatlantiche, un ruolo che intende svolgere con determinazione e visione.
Con Meloni che continua a sostenere attivamente il partito e Morawiecki alla guida, l’ECR si presenta come una forza politica con una chiara direzione, pronta a navigare le acque turbolente della politica europea e mondiale, con un’attenzione particolare al rinnovamento, alla riforma e al ritorno a un approccio basato sul buonsenso.