In Italia, secondo l’ultima rilevazione statistica effettuata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato a gennaio 2024, sono presenti “110.314 atti aventi valore normativo”. Questo imponente numero di regolamenti rappresenta quella che è stata definita una “foresta normativa fittissima”, considerata una vera e propria “zavorra” per lo sviluppo economico del Paese.
La ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, ha illustrato questa problematica durante un intervento alla commissione parlamentare per la semplificazione a San Macuto. “La necessità di semplificare e ridurre il disordine regolatorio è più che mai pressante”, ha affermato la ministra. Questo impegno trova le sue radici nella necessità di liberare spazi di autonomia e libertà individuale e collettiva, attualmente soffocati dal groviglio di regole. La semplificazione normativa, ha sottolineato Casellati, apporterebbe benefici tangibili all’effettività dei diritti e alla prosperità del sistema economico.
A supporto di questa tesi, la ministra ha ricordato che anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevede tra le riforme abilitanti la semplificazione e la razionalizzazione del quadro normativo. Non si tratta solo di ridurre il numero di norme, ma anche di eliminare quelle superflue. “Un genitore oggi non fa in tempo a godere della nascita di un bambino che deve fare cinque certificati in tre uffici diversi. Dobbiamo arrivare a un ufficio e un certificato unico”, ha esemplificato Casellati rispondendo alle domande dei parlamentari.
L’obiettivo del governo è rendere la vita quotidiana dei cittadini più semplice, eliminando la necessità di correre da un ufficio all’altro alla ricerca di certificati che potrebbero essere unificati. “È un lavoro impegnativo”, ha ammesso la ministra, “poiché la stratificazione normativa accumulata negli anni è notevole”. Una parte fondamentale di questo processo di semplificazione coinvolge l’uso dell’intelligenza artificiale (IA).
“L’intelligenza artificiale è un’opportunità e una sfida che ho immediatamente raccolto”, ha dichiarato Casellati, annunciando l’avvio di una sperimentazione sull’impiego degli strumenti di IA per migliorare la qualità della normazione e la manutenzione del quadro normativo. Siamo in una fase sperimentale, nella quale è normale procedere per errori e tentativi”.
“È solo un primo passo”, ha aggiunto la ministra, ma l’intenzione del governo è di proseguire su questa strada per trasformare l’IA in un prezioso alleato nella battaglia contro la burocrazia e il groviglio di leggi che frenano la crescita economica dell’Italia e complicano la vita di cittadini e imprese. Tuttavia, Casellati ha osservato che “quello che l’intelligenza umana fa in tre mesi, l’intelligenza artificiale lo fa in una notte, ma commettendo diversi errori: anche l’intelligenza artificiale deve essere educata”.
In sintesi, la semplificazione normativa rappresenta una priorità per il governo italiano, che vede nella riduzione della complessità regolatoria un passo essenziale per favorire lo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita dei cittadini. La sfida è grande, ma con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, il percorso verso una normativa più snella e funzionale sembra essere tracciato.