Unico Ersu in finanziaria, governo scavalca Ars
Sgarbo istituzionale o accelerazione della riforma? E’ l’interrogativo che si pongono gli interessati alla modifica della struttura degli Ersu, gli enti per il diritto allo studio che erogano servizi agli universitari. Nell’emendamento di riscrittura della finanziaria il governo Crocetta ha inserito una norma che prevede l’accorpamento degli attuali quattro organismi di Palermo, Catania, Messina ed Enna in un solo Ente regionale. La mossa dell’esecutivo è stata accolta con stupore negli ambienti universitari perché due settimane fa la commissione Cultura dell’Ars aveva unificato due disegni di legge, incardinando il testo e avviando così l’iter della riforma degli Ersu, proprio nella direzione della realizzazione di un solo ente.
La commissione aveva richiesto la relazione tecnica, in previsione della convocazione delle audizioni e rinviando l’esame del testo a chiusura della sessione di bilancio, dunque a marzo. Prima però era stato ascoltato l’assessore regionale all’Istruzione, Bruno Marziano, che il 18 gennaio scorso aveva espresso dubbi sulla riforma, sostenendo che così come impostata sottrarrebbe autonomia alle Università. Per l’assessore la riduzione della spesa si potrebbe realizzare riducendo il numero dei componenti dei consigli di amministrazione degli Ersu da 15 a 3, ritenendo che ciascun Ateneo debba avere un proprio Ente per il diritto allo studio che risponda alle esigenze specifiche di ogni sede universitaria, considerando non necessario quindi l’accorpamento. Marziano aveva preannunciato una sua iniziativa sia in giunta sia in Assemblea. Due giorni fa, però la giunta ha approvato l’emendamento alla finanziaria, depositato dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei, che contiene anche la norma sull’accorpamento degli Ersu.