UniFi e il progetto Veg-Pm10: alloro, fotinia e olivo contro le polveri sottili

UniFi

Piante contro lo smog e l’inquinamento urbano: una sfida possibile? Nasce su questa premessa il progetto “Veg-Pm10” dell’UniFi, l’Università degli studi di Firenze, mirato a ridurre il particolato atmosferico nella zona lucchese. Pare infatti che proprio alcune piante specifiche siano di grande aiuto per affrontare la costante sfida del ridurre le sostanze inquinanti nelle aree cittadine.

Toscana, verde e inquinamento: i dati delle patologie

La ricerca si è rivelata particolarmente importante anche in seguito ai dati riportati nelle analisi condotte in periodo pre-Covid. Secondo gli studi, infatti, soltanto nel 2019 l’ospedale San Luca di Lucca ha visto diversi pazienti ricoverati con patologie a carico del sistema respiratorio. Quasi il 60% di questi ha confermato di abitare in aree urbane ad alta intensità. Davanti a questi numeri è partita quindi la ricerca per trovare un modo di migliorare la qualità dell’aria, non solo nel territorio lucchese, ma in tutta la Toscana, concentrandosi sulle zone più altamente popolate.

L’idea del progetto Veg-Pm10 è quindi arricchire le aree più a rischio con vegetazione specifica, già presente sul territorio, che possa arricchire visivamente il contesto urbano e, allo stesso tempo, giovare alla salute dei cittadini, soprattutto dal punto di vista delle patologie respiratorie. Quali piante? Alloro, fotinia e olivo. Nonostante stiamo parlando di dati preliminari, la ricerca di UniFi e CNR Pisa ha fatto emergere che le sostanze rilasciate da queste specie proteggono i polmoni dalle particelle inquinanti. Una “barriera naturale” dunque, che può rappresentare una svolta nella lotta all’inquinamento.

Polveri sottili: un problema per la salute

Le polveri sottili sono nocive per la salute e per questo molti comuni hanno istituito le cosiddette targhe alterne, su cui esistono molti contenuti informativi per chi volesse approfondire l’argomento. Questo sistema ha sicuramente dato un grande apporto alla lotta contro l’inquinamento, ma la strada è ancora lunga. Presenti sia negli ambienti chiusi che nell’aria, i particolati sono noti anche con la sigla PM, acronimo di “Particulate Matter” (Materia particolata, in italiano). Le PM vengono differenziate in base alla dimensione, con numeri più alti che stanno ad indicare la dimensione in micron, ovvero la millesima parte di un millimetro.

Per dare una stima della grandezza di questo pulviscolo basta prendere ad esempio un granello di sabbia, la cui dimensione media è 90 micron, contro i 2,5 del particolato fine. Per proteggersi esistono molteplici rimedi, specie per gli ambienti chiusi. La qualità dell’aria, come abbiamo avuto modo di sperimentare negli ultimi anni di pandemia, migliora significativamente facendo arieggiare. È bene anche evitare la formazione di muffe, acari e soprattutto eliminare il fumo di sigaretta e quello di combustione. Esistono anche efficaci purificatori di ambiente, che si occupano di eliminare le particelle inquinanti dalle abitazioni. Per l’esterno, invece? Purtroppo, oltre a progetti come il Veg-PM10, le uniche azioni che possiamo svolgere per proteggerci sono l’utilizzo di mascherine con o senza filtro (le prime proteggono di più) ed evitare di sostare dietro veicoli in funzione. Per il resto, ci si augura che alloro, fotinia e olivo ci aiutino in questa battaglia allo smog, ormai entrata nella sua fase più intensa.