Unioni civili, adesso è legge. Renzi & C. festeggia, indignazione della Cei e associazioni del Family day

Unioni civili, adesso è legge. Renzi & C. festeggia, indignazione della Cei e associazioni del Family day
11 maggio 2016

Camera_parlamentoLa Camera ha approvato la legge sulle unioni civili con 372 voti a favore. Oltre a quelli della maggioranza si sono aggiunti i voti di Sinistra italiana e di qualche esponente liberale di Forza Italia. Matteo Renzi festeggia: “L’Italia compie un passo in avanti – dice il premier -. Era un giorno molto atteso. Naturalmente ci sono le polemiche di quelli che avrebbero voluto di più, di quelli che avrebbero voluto di meno, ma c’è una gioia molto forte, molto diffusa di coloro che finalmente vedono riconoscere diritti alle coppie omosessuali”. Il governo ha deciso di mettere la questione di fiducia, votata nella prima parte della giornata, e approvata con 369 voti a favore, decisione che ha suscitato l’indignazione delle opposizioni ma anche della Cei e delle associazioni del Family day. Ma per Renzi era necessaria perché “non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti. Lo facciamo con umiltà e coraggio. Ma lo facciamo adesso perché in Italia non è più possibile continuare a rinviare tutto”. Renzi ha messo anche un punto sulla polemica scoppiata ieri per le dichiarazioni di Alfio Marchini, il candidato di centrodestra a sindaco di Roma aveva annunciato che non avrebbe mai celebrato unioni civili tra persone dello stesso sesso e oggi il leader della Lega, Matteo Salvini, ha invitato i sindaci del Carroccio a “disobbedire”: “Nessuno ha il diritto di disapplicare la legge – ha spiegato il premier – persino il magistrato si ferma davanti alla legge. Se non vorrà celebrare le unioni civili lo farà qualcun altro, potrà decidere di non farlo lui, ma il Comune ha l’obbligo di farlo”.

Polemiche a parte è dal Pd che sono arrivati i commenti più numerosi e più entusiasti per il “risultato storico” raggiunto oggi. Dal ministro Maria Elena Boschi che si è presentata nell’Aula della Camera con una coccarda arcobaleno, come tanti deputati dem: “Una bellissima giornata per tutti gli italiani e le italiane”, è stato il suo primo cinguettio subito dopo il voto finale, accompagnato dall’hashtag #promessamantenuta. cirinnà-boschi okMa anche Area popolare ha avuto modo di rivendicare che grazie al suo contributo si sono evitate le adozioni e l’equiparazione al matrimonio: “Grazie a noi non si parla più di matrimonio ma di un istituto diverso che è quello delle unioni civili, né di adozioni né di stepchild adoption. Non c’è nessun riferimento all’articolo 29 della Costituzione ma solo all’articolo 3 relativo ai diritti individuali”, ha ricordato la portavoce di Ncd, Valentina Castaldini. Insoddisfatti invece i 5 stelle, che in Aula si sono astenuti e secondo i quali la legge è “inaccettabile” soprattutto per il capitolo che riguarda le convivenze: “due persone che convivono senza sposarsi, hanno l’obbligo degli alimenti: è incredibile”, ha detto Alfonso Bonafede.

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Per il ministro della Giustizia, Andrea Orlando si tratta di “una conquista storica per i diritti civili nel nostro Paese. La nuova legge colma un lungo e colpevole vuoto legislativo che ha reso più difficile la vita di tanti cittadini italiani. Risponde a significative obiezioni che ci erano state imposte dalla corte di Strasburgo, ma soprattutto assegna diritti e doveri alle coppie omosessuali che decidono di costruire un futuro comune”. Subito dopo il voto il Pd è uscito in piazza Montecitorio per festeggiare, in testa il ministro Maria Elena Boschi e la senatrice Monica Cirrinà insieme alle associazioni Lgbt che hanno atteso tutto il pomeriggio. C’erano anche il vicesegretario Pd, Lorenzo Guerini, e il capogruppo Ettore Rosato. E alla fine festa alla fontana di Trevi che per l’occasione si è “colorata” di arcobaleno.

L’opposizione è sul piede di guerra. Domani i parlamentari Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi di Idea, Maurizio Gasparri e Lucio Malan di Forza Italia, Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni della Lega, Francesco Bruni e Lucio Tarquinio dei Conservatori e Riformisti, Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, Gian Luigi Gigli e Mario Sberna di Ds-Cd, Guglielmo Vaccaro di Italia Unica e il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, terranno una conferenza stampa “per presentare iniziative per l’indizione di un referendum abrogativo in materia di unioni civili”. Ma la Boschi gela gli entusiami: “Nessun referendum sembra destinato ad essere vinto dalle opposizioni. Non ci riusciranno neanche stavolta”.

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