Dati sensibilmente superiori a quelli dei laureati magistrali. Molto dipende però anche dalle aree: c’è una discreta differenza fra scienze di base (89,4% a lavoro per un guadagno di 1.556 euro), scienze della vita (88,3%, 1.732 euro) e scienze umane (81,1%, 1.170 euro). Il 44% dei dottori di ricerca lavora nell’ambito dell’istruzione e della ricerca, il 14% nella sanità, l’11% nella consulenza, mentre il settore dell’industria assorbe appena il 9% degli occupati. E moltissimi sono quelli che vanno all’estero: il 10%, contro il 5% dei laureati magistrali del 2014: intanto perché il guadagno netto di chi rimane in Italia (1.420 euro) è sensibilmente inferiore rispetto all’estero (2.124), ma soprattutto perché hanno maggiori possibilità di svolgere attività di ricerca: il 52% contro il 21% di chi resta in Italia.