Uomo d’affari italiano ucciso nel Chiapas. Farnesina: verrà fatta luce

Uomo d’affari italiano ucciso nel Chiapas. Farnesina: verrà fatta luce
Raphael Alessandro Tunesi
2 luglio 2022

C’è l’ipotesi del racket dietro l’omicidio di Raphael Alessandro Tunesi, uomo d’affari italiano freddato a colpi d’arma a ieri nella sua auto, una Bmw, a Palenque, una cittadina del Chiapas, in Messico. Esperto di cultura Maya ed molto conosciuto e stimato dalla comunità locale, Tunesi stava andando a prendere le figlie a scuola in auto quando i killer a bordo di una moto lo hanno affiancato. “E’ stato crivellato con diversi colpi d’arma da fuoco”, hanno fatto sapere gli inquirenti titolari delle indagini. L’omicidio, avvenuto poco dopo mezzogiorno (ora locale) di ieri, primo luglio, potrebbe essere legato al racket delle estorsioni, come detto. Insieme alla moglie messicana, era proprietario del lussuoso hotel Quinta Chanabnal, situato ad appena 3 chilometri dal sito archeologico di Palenque: nell’hotel sono stati girati anche film e le camere sono ispirate ai templi maya. Esperto d’arte, solo un anno fa, nell’aprile 2021 aveva partecipato al forum “Messico-Italia 500 anni di dialogo culturale” organizzato dal ministero della Cultura, sulle relazioni tra l’Italia e il Messico dalla conquista ad oggi. Nel 2014 Raphael Tunesi pubblicò, insieme a Antonio Aimi, il volume ‘L’arte Mayà per Giunti editore. 

Un amico di famiglia ha raccontato all’Afp che la criminalità organizzata aveva chiesto il pagamento di un “derecho de piso” a negozianti e imprenditori nella zona molto visitata da turisti nazionali e stranieri per il suo sito archeologico, tra i più importanti della cultura Maya. In sostanza, il “pizzo”. E negli ultimi tempi in diversi Stati messicani si sono moltiplicati gli attacchi agli imprenditori, vittime di atti di rappresaglia quando rifiutano di piegarsi alle estorsioni richieste. Il 21 giugno scorso, un uomo armato ha sparato all’impazzata in due citta’ dello Stato di Michoaca’n, attaccando diverse attivita’ commerciali e causando otto morti. Il 24 maggio, undici persone sono state uccise in attacchi contro due bar e un hotel nella citta’ di Celaya, nello Stato centrale di Guanajuato. Il 6 maggio, una persona e’ stata uccisa e sei ferite in attacchi a colpi di arma da fuoco nei bar dell’area urbana della localita’ di Cancun, nei Caraibi messicani, la piu’ nota destinazione dei turisti stranieri. Ma l’ondata di violenza ha radici ancora piu’ lontane: dal 2006 sono stati circa 340mila i morti – per lo piu’ attribuiti alla criminalita’ organizzata – in qualche modo collegati alla criminalita’ e all’offensiva militare antidroga. “L’ambasciata italiana di città del Messico in stretto raccordo con il ministero degli Esteri sta monitorando il caso con la massima attenzione” affinché “venga fatta luce sull’accaduto”. E’ quanto riferiscono fonti della Farnesina, dopo l’uccisione in Messico a colpi di arma da fuoco di un imprenditore italiano, proprietario di un hotel di lusso nello stato meridionale messicano del Chiapas.

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