Upb: sostegni lavoro-famiglie a 1/3 nuclei italiani
Il 46,6% ai più poveri. Il 54% a Nord mentre 26% erogazioni al Sud
“Nel complesso le erogazioni” previste dal dl Rilancio a sostegno del reddito di lavoratori e famiglie “raggiungono circa un terzo delle famiglie italiane, con incidenze differenziate che dipendono dalla natura e dalla selettività delle prestazioni percepite e dalla tipologia di soggetti che compongono i nuclei familiari (lavoratori dipendenti, autonomi o altro), e risultano in media pari al 47% del reddito disponibile familiare mensile pre crisi”. E’ la stima dell’Upb (ufficio parlamentare di bilancio) rivelata dal presidente Giuseppe Pisauro, in audizione davanti alla commissione Bilancio della Camera sul dl Rilancio.
Per quanto riguarda la distribuzione per decili di reddito dei benefici si “evidenzia una maggiore presenza dei nuclei beneficiati in corrispondenza dei decili più bassi: si passa da un`incidenza del 46,6 per cento del primo decile al 25,1 per cento del decimo decile” anche se “la distribuzione del complesso delle risorse tra i decili risulta invece sostanzialmente omogenea”. “Nel complesso circa il 70,6% dei benefici erogati raggiunge il lavoro dipendente, il 24,8% il lavoro autonomo, mentre è stanziato per il reddito di emergenza (Rem) circa il 4,6% delle risorse complessive” destinate nel dl Rilancio alle misure di sostegno al reddito dei lavoratori e delle famiglie.
Infine, il 54% circa delle erogazioni andrebbe a famiglie residenti nel Nord, mentre il 26% affluirebbe alle famiglie del Sud. Le erogazioni a favore del lavoro dipendente costituiscono circa i tre quarti dei benefici che affluiscono al Nord, contro un 71 per cento medio nazionale, mentre al Sud la quota dei benefici totali derivanti dal Rem risulta doppia rispetto alla media (8,3 per cento, contro il 4,5).