Economia

Von der Leyen: senza riforme l’Italia non riparte, non basta solo il Recovery fund

Il Recovery fund porterà “un’ ondata senza precedenti di investimenti pubblici per l’economia italiana” ma al nostro Paese servirà “volontà di apportare riforme e di approccio strategico negli investimenti”. E’ chiaro l’avvertimento all’Italia della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, intervenuta all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Bocconi di Milano, richiamando di fatto il nostro Paese alle sue responsabilità sull’uso delle risorse europee. “L’Europa s’è desta: si è fatta in quattro per aiutare i Paesi membri che avevano maggior bisogno, siamo tutti insieme e ci sosteniamo a vicenda, questo significa essere Unione. Dopo decenni di dibattiti ideologici vediamo ora la solidarietà europea in azione” ha dichiarato von der Leyen. In ogni caso, “Next Generation Eu avrà successo solo se l’Italia sarà in campo. E questo è il momento per l’Italia di prendere in mano il proprio futuro e contribuire alla ripresa collettiva dell’Europa” ha detto Ursula von der Leyen ricordando che “l’Italia ha bisogno di due cose: disponibilità alle riforme e un approccio strategico agli investimenti”.

Spetta all’Italia proporre come investire queste nuove risorse”, ha sottolineato von der Leyen suggerendo che i fondi del Next Generation Eu “dovrebbero finanziaria una ripresa verde” e ha ricordato che la Commissione Ue ha chiesto di investire almeno il 37% del Recovery Fund per realizzare lo European Green Deal. “L’Italia potrebbe utilizzare la sua quota per passare a nuove fonti energetiche come l’idrogeno pulito, investire nel trasporto pubblico elettrico o per sostenere l’agricoltura biologica e le industrie che utilizzano materiali riciclati”. Von der Leyen ha ricordato che “abbiamo messo alcune idee sul tavolo, ma la scelta spetta all’Italia”. Next Generation Eu “dovrebbe anche finanziare una ripresa digitale. La pandemia ha dimostrato quanto siamo dipendenti dalle tecnologie digitali. Internet veloce è diventato fondamentale per seguire le lezioni o per gestire qualsiasi tipo di attività. E la rivoluzione digitale continuerà ben oltre la pandemia. I big data stanno ora entrando anche nei settori economici più tradizionali”.

Per questo il progetto europeo, ha aggiunto, “è un’opportunità per ognuno per accogliere la trasformazione digitale”. “Per ottenere il massimo dal Next Generation Eu l’Italia avrà bisogno di due cose: volontà di riforme e approccio strategico agli investimenti”, ha detto ancora von der Leyen ricordando che “il Next Generation Eu porterà un’ondata di investimenti pubblici senza precedenti per l’economia italiana, risorse europee per la ripresa e le riforme dell’Italia. Ma Next Generation Eu avrà successo solo se l’Italia collaborerà (if Italy palys ball, ndr)”. “In primo luogo le riforme sono la base per la ripresa. Perché solo con le giuste riforme l’Italia può garantire che Next Generation Eu soddisfi le aspettative dei suoi cittadini”, ha continuato. “Penso, ad esempio, ad accelerare il sistema giudiziario e la Pubblica amministrazione. Questo è essenziale per attrarre investimenti e dare fiducia alle imprese”.

Ma, ha sottolineato, “ancora più importante è che i giovani italiani hanno bisogno dell’opportunità di trovare un lavoro buono e gratificante. Troppi giovani laureati scelgono di lasciare il Paese perché non riescono a trovare il lavoro che meritano. E molti altri giovani non hanno le competenze che il mercato del lavoro richiede loro”. Con il Recovery Fund “stiamo spendendo risorse che dovremo ripagare tra dieci anni o più. In altre parole, stiamo prendendo in prestito denaro dalle generazioni future. Queste risorse quindi dovranno essere investite per le generazioni future. Non solo per riparare la nostra economia, ma per rimodellarla per il futuro e per preservare il nostro pianeta. Per mitigare i rischi che la prossima generazione dovrà affrontare”, ha affermato ancora von der Leyen concludendo: “Con Next Generation Ee, per la prima volta, la Commissione europea sta raccogliendo fondi sui mercati finanziari che verranno convogliati agli Stati membri sotto forma di prestiti e sovvenzioni. Questa è una decisione enorme e che non prendiamo alla leggera”.

Preoccupazioni intanto, manifestano gli industriali, secondo i quali il rischio è alto che Italia non sfrutti opportunità Recovery Fund. Il piano Next Generation Ue “rappresenta una opportunità senza precedenti per realizzare un programma massiccio di investimenti pubblici e privati che rilanci la competitività del sistema produttivo italiano nella fase di ripresa dell’economia post pandemia e che rafforzi le fondamenta della sua sostenibilità negli anni a venire, consentendo di intercettare le traiettorie di sviluppo intorno alle quali si vanno definendo le nuove catene di valore europee e globali” ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso della presentazione del rapporto sugli Scenari Industriali 2020 del Centro Studi di Confindustria. “Il rischio che l’Italia non rischi a sfruttare pienamente questa opportunità purtroppo è molto alto – ha osservato tuttavia Bonomi – stanti i cronici problemi che affliggono le pubbliche amministrazioni, centrali e regionali, nell’avviare e portare a termini i progetti finanziati dai fondi comunitari. Per minimizzarlo sarebbe auspicabile che il piano nazionale di ripresa e resilienza fosse perseguito individuando pochi, grandi progetti, integrati su snodi strategici per lo sviluppo del paese e con una governance e una strumentazione di policy unitaria a livello nazionale”.

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