Oltre alla Russia, a Putin e al fatto che non ha “nulla a che fare” con Mosca, Trump ha voluto attaccare anche Barack Obama, che ha parlato alla convention democratica per la terza volta, dopo gli interventi del 2008 (quando vinse la nomination e divenne presidente) e poi nel 2012, quando si ricandidò. Anche in questo caso facendo un parallelo con la Russia. “Diciamo che Putin ha delle qualità di leader molto migliori di quelle di Obama, ma chi non lo sa?”, ha detto Trump. Poche ore prima, in una intervista a Nbc, il presidente americano (come del resto fa da tempo) ha parlato di Trump: “Non ha alcuna conoscenza di base di come funzioni il mondo”. Da settimane ormai Obama sta aiutando Hillary Clinton nella sua campagna elettorale, prendendo di mira il miliardario. Il presidente ha più volte detto che Trump non ha le capacità per guidare il paese in un momento così complesso in cui i temi da affrontare sono molto delicati: dal gruppo terroristico dello Stato islamico (Isis), alla violenza delle armi, fino alle divisioni razziali. Intanto il vice di Trump ha cercato di stemperare le tensioni. Se l’Fbi dovesse accertare che dietro l’hackeraggio delle mail del partito democratico ci fosse la Russia che sta cercando di pilotare le elezioni, allora ci “sarebbero serie conseguenze”, ha detto Mike Pence. Un commento più calibrato rispetto a quello di Trump che aveva definito la possibilità non sono “inverosimile” ma anche “ridicola”.