I democratici gongolano, I repubblicani che appoggiano Donald Trump incassano: la Corte Suprema Usa autorizza il North Carolina, dopo la Pennsylvania, ad accettare i voti che arriveranno per posta per diversi giorni dopo l’Election Day. Questo, mentre sfiora quota 50 milioni il numero dei voti postali già effettuati, secondo i conteggi aggiornati ad oggi. Un dato che preoccupa l’attuale inquilino della Casa Bianca, perchè i voti anticipati proverrebbero più facilmente da chi sostiene il candidato democratico Joe Biden o comunque da chi teme l’epidemia da Covid-19, che Trump ha cercato in tutti i modi di minimizzare. Per il North Carolina, la Corte suprema ha confermato una decisione presa da una corte federale, che permetteva allo stato di considerare validi i voti che arriveranno per posta sino a 9 giorni dopo il 3 novembre, sempre che sulla busta vi sia il timbro postale a prova dell’invio prima del giorno elettorale.
Per la Pennsylvania, la Corte aveva già respinto la richiesta dei repubblicani di confermare il limite di tre giorni di ritardo rispetto all’Election day. Tuttavia, il pronunciamento in questo caso lascia la possibilità ai massimi togati di tornare sulla decisione dopo il voto e questo potrebbe scatenare una durissima battaglia legale, in caso questo stato diventi decisivo per l’esito della corsa alla Casa Bianca, cosa che non è affatto da escludere. Se si dovesse riaprire il caso, si porrà anche il problema della partecipazione al pronunciamento della giudice Amy Coney Barrett, nominata da Trump e da pochi giorni entrata nella Corte suprema. Coney Barrett non ha partecipato alle sentenze su North Carolina e Pennsylvania (la prima con tre giudici contro, la seconda con unanimità dei togati, cosa che farebbe pensare improbabile un rovesciamento del giudizio), giustificando l’assenza con “la necessità di una veloce soluzione” e il fatto che la nuova giudice “non ha avuto il tempo di studiare adeguatamente i fascicoli delle due parti”.
Come fa notare il Washington Post, le due sentenze evidenziano le difficoltà e le complicazioni elettorali imposte dalla pandemia da Covid-19, che sta spingendo una percentuale senza precedenti di americani a votare anticipatamente o per posta. Alle ore 14 italiane di oggi, il conteggio dei voti anticipati deposti di persona è arrivato a 25,6 milioni, a cui vanno aggiunti i 49,9 milioni di voti spediti per posta. In tutto, 75,6 milioni di voti già assegnati a cinque giorni dall’Election day, ovvero il 54% di quanti votarono per le presidenziali nel 2016 (138,8 milioni).