Politica

Usa 2020, l’ultimo duello Trump-Biden. Due visioni nettamente opposte

Due visioni nettamente diverse dell’America sono emerse dall’ultimo duello televisivo tra i due candidati alla Casa Bianca, caratterizzato da toni più pacati rispetto allo scontro andato in scena lo scorso 29 settembre, quando continue interruzioni e insulti impedirono di fatto un vero dibattito sulle priorità del paese. Non è invece mancato il conflitto sui temi in discussione, dalla pandemia da coronavirus alla questione razziale ai cambiamenti climatici, con il presidente Donald Trump che ha nuovamente minimizzato la gravità della crisi sanitaria, mentre lo sfidante democratico Joe Biden ha sottolineato la necessità di un’azione più incisiva in vista dell’inverno, ricordando il pesante bilancio di vittime del Paese.

“220.000 morti – ha ricordato subito Biden, in apertura del dibattito – chiunque sia responsabile di così tante morti non dovrebbe rimanere presidente degli Stati Uniti. Metterò fine a tutto questo. Abbiamo un piano”. Trump ha replicato affermando che la pandemia “sta andando via” e che la sua amministrazione è riuscita a contenere le vittime, dal momento che le stime parlavano di fino a due milioni di morti, rimarcando come anche altre zone del mondo stiano ancora faticando a contenere la pandemia. “Abbiamo imparato a conviverci – ha detto il presidente – non possiamo chiudere il paese… o non ci sarà più un paese”. Sulla questione razziale, Trump ha di nuovo sostenuto di aver fatto più lui per gli afroamericani di qualsiasi altro presidente dai tempi di Abraham Lincoln, che mise fine alla schiavitù negli Stati Uniti: “Sono la persona meno razzista in questa stanza”, ha detto, ricordando una legge di riforma della giustizia penale e la riduzione della disoccupazione prima della pandemia. Pronta la replica di Biden, che lo ha definito invece “uno dei presidenti più razzisti nella storia americana”.

Il candidato democratico ha quindi attaccato la politica sull’immigrazione del presidente, che prevede la separazione delle famiglie al confine, denunciandola come contraria a tutto quello che l’America rappresenta. Interpellato sugli oltre 500 bambini i cui genitori risultano oggi introvabili, Trump non è riuscito a fornire una spiegazione, affermando che l’amministrazione si sta adoperando per riunire le famiglie. “Cinquecento bambini separati dai genitori. Li hanno separati al confine come disincentivo. Da veri duri. Noi siamo forti”, ha ironizzato Biden, aggiungendo: “Tutto questo viola ogni nozione di chi siamo come nazione”. Da parte sua Trump ha rivendicato la costruzione del muro al confine meridionale, sostenendo che “ora abbiamo un confine forte come mai prima, e le persone devono entrare legalmente”.

Netto il contrasto tra i due candidati anche sul cambiamento climatico, definito dall’ex vicepresidente una “minaccia esistenziale”, mentre il presidente ha ricordato di aver abbandonato l’accordo sul clima di Parigi perchè “avrebbe distrutto le nostre imprese”. Per il candidato democratico è un “obbligo morale” affrontare i cambiamenti del clima, e se “avremo altri quattro anni con quest’uomo, che elimina tutti i regolamenti che avevamo adottato … ci metteranno in una posizione in cui saremo in guai seri”. askanews

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