Usa 2020, team Trump annuncia causa in Pennsylvania. Biden verso la Casa bianca

5 novembre 2020

Nell’incertezza del risultato delle presidenziali americane Donald Trump ha dichiarato prematuramente la sua vittoria affermando di volersi rivolgere alla Corte Suprema per bloccare il conteggio dei voti arrivati per posta, gridando alla “frode”. Se lo facesse davvero, ha attaccato Bob Bauer, uno dei legali della campagna di Joe Biden, per lui sarebbe una sconfitta pesantissima. “Se a un certo punto presentasse ancora una volta queste pretestuose richieste respinte da un tribunale dopo l’altro, se a un certo punto arrivasse davanti alla Corte Suprema con una proposta inedita che le schede elettorali, legittimamente votate da elettori idonei, ma non ancora contate quando Donald Trump voleva che fossero contate, dicendo in qualche modo che non dovrebbero contare più, allora subirebbe una delle più imbarazzanti sconfitte che un presidente abbia mai subito davanti alla più alta Corte del Paese”.

Nodo cruciale sarà la Pennsylvania, uno degli Stati in bilico. La Corte Suprema Usa qui ha autorizzato ad accettare i voti postali arrivati fino a tre giorni dopo l’election day, purché rechino il timbro dell’election day. Il segretario del Dipartimento di Stato della Pennsylvania ha confermato che “ci sono ancora milioni di schede da contare”, e il governatore Tom Wolf ha assicurato che “si difenderà vigorosamente contro qualsiasi tentativo di attaccare il loro voto”. E proprio in Pennsylvania, la campagna di Donald Trump ha annunciato di aver presentato istanza per sventare brogli da parte dei democratici. “Stiamo intentando causa per impedire ai funzionari elettorali democratici di nascondere il conteggio e la verifica ai nostri osservatori repubblicani, osservatori il cui unico compito è garantire che ogni scheda elettorale valida venga contata, e contata una volta”, ha detto il vice direttore della campagna, Justin Clark, in una nota riportata dalla Cnn. Nella nota si afferma che “in Pennsylvania stanno accadendo brutte cose” con i democratici che “stanno complottando per togliere il diritto di voto o indebolire i voti repubblicani. Il presidente Trump e il suo team si batteranno per mettere fine a tutto questo”.

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Intanto, il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden può contare al momento su 264 voti elettorali “sicuri” contro i 213 dell’uscente Donald Trump, rispetto alla maggioranza necessaria di 270, secondo i calcoli della Cnn. In bilico rimangono sette stati: l’Alaska (quasi sicuro Trump, 3 voti elettorali), il Nevada (favorito Biden, 6 voti), Georgia (16 voti), Carolina del Nord (15 voti), Michigan (16 voti) e Pennsylvania (20 voti). E proprio i risultati finali delle presidenziali per il Nevada saranno noti domani, mentre lo spoglio sarà completato venerdì per la Pennsylvania. Per il Nevada sono in palio 6 grandi elettori, 20 per la Pennsylvania, come detto. “Se tutto prosegue a questo ritmo, avremo i risultati complessivi nei prossimi due giorni”, ha dichiarato il responsabile della commissione di voto di Philadelphia Al Schmidt. La città è un bacino elettorale molto grande per i Democratici e il risultato dello stato può cambiare l’esito delle presidenziali con i suoi 20 grandi elettori. I risultati finali delle presidenziali per il North Carolina, invece, non saranno disponibili prima del 12 o 13 novembre. Lo hanno dichiarato i responsabili delle operazioni di voto dello stato Usa che assegna 15 grandi elettori. Restano altri 117mila voti postali da conteggiare su 5,5 milioni di schede.

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