“Ho quattro piccole masse tumorali al cervello e questo pomeriggio inizierò il trattamento”. Dopo l’annuncio dell’operazione a un tumore al fegato arrivato settimana scorsa in una nota, oggi l’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, 91 anni a ottobre, ha diffuso più dettagli sul suo stato di salute. Carter, premio Nobel per la pace nel 2002, ha parlato in una conferenza stampa dalla sede della sua fondazione, il Carter Center, ad Atlanta. “Si tratta di un melanoma – ha detto – ma i medici non sanno da dove abbia avuto origine”, ha continuato l’ex presidente americano ricordando che quattro membri della sua famiglia hanno avuto un cancro al pancreas. Oltre a questo Carter – che ha detto di sentirsi bene e di non sentire dolori – ha detto che durante il periodo di cura è “possible” che gli trovino altre masse tumorali nel corpo, ma “continuo a guardare avanti”. Il 39esimo presidente ha poi ricordato di non aver parlato del cancro al fegato a sua moglie fino a giugno e che quando gli hanno diagnosticato quello al cervello credeva di essere vicino alla fine della sua vita, ma poi la diagnosi è migliorata. Parlando del futuro Carter ha detto che nei prossimi mesi ridurrà drasticamente la sua agenda ma che spera ancora di riuscire ad andare in viaggio in Nepal il prossimo novembre. Il 90enne ha sorriso e scherzato più volte con i giornalisti dicendo che la sua “vita è nelle mani di dio” e che è preparato per la morte quando arriverà.
Carter è stato presidente degli Stati Uniti dal gennaio del 1977 al gennaio del 1981. Dopo la carriera nella marina ha portato avanti il lavoro della sua famiglia diventando coltivatore di arachidi. Governatore della Georgia dal 1970, ottiene la nomination democratica nel 1976 e alle elezioni batte il presidente repubblicano Gerald Ford (che nel 1974 aveva sostituito Richard Nixon che si era dimesso dopo lo scandalo Watergate), diventando il 39esimo presidente americano. La sua presidenza è stata molto criticata sia per i forti dissidi interni che per l’incapacità di dare un indirizzo forte alla politica estera. Tra i più grandi fallimenti il tentativo di liberare i 52 ostaggi americani bloccati a Teheran dopo la rivoluzione iraniana del 1979. Inoltre ha dovuto affrontare la crisi energetica, ed è stato il primo presidente a far istallare pannelli solari alla Casa Bianca. È stato battuto alle elezioni del 1980 da Ronald Reagan. La salute dei presidenti e dei candidati alla presidenza è spesso motivo di dibattito e la Casa Bianca pubblica comunicati sui trattamenti dei capi di stato americani. Nel 2014 ad esempio è stato pubblicato un documento di 2 pagine sulle condizioni di Barack Obama dopo che si era sottoposto a una serie di esami di controllo.