Usa conoscono i siti nucleari Nordcorea. Kim minaccia di far saltare vertice con Trump

Usa conoscono i siti nucleari Nordcorea. Kim minaccia di far saltare vertice con Trump
Il presidente Usa, Donald Trump e il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong Un
16 maggio 2018

Gli Stati uniti sono a conoscenza di alcune strutture segrete della Corea del Nord per l’arricchimento dell’uranio. Lo scrive oggi il giornale sudcoreano JoongAng Ilbo, citando una fonte diplomatica americana. Washington – ha spiegato – si attende che Kim Jong Un, il leader nordcoreano, ne ammetta l’esistenza durante lo storico summit previsto per il 12 giugno a Singapore. “Cinque anni fa gli Usa hanno comunicato che quelle strutture sono un problema”, ha detto la fonte informata sull’agenda del summit tra Kim e il presidente americano Donald Trump. “Il leader nordcoreano Kim Jong Un – ha aggiunto – si prevede che pensi di rivelare tali strutture come una delle azioni importanti da prendere”. Gli Usa ritengono che esistano una o due strutture, una delle quali fu svelata durante la visita di un esperto di armi nucleari tedesco, Siegfried Hecker, che a sorpresa ottenne il permetto di visitare il centro nucleare di Yongbyon nel 2010. Lì osservò una struttura con 2mila centrifughe che producevano uranio leggermente arricchito, ma facilmente convertibile a scopi bellici. Inoltre, gli Usa pensano che, accanto a questa, possano esservi “ulteriori strutture in Corea del Nord ed è nella fase di validazione della notizia”.

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Il JoongAng ha inoltre interpellato un secondo funzionario americano, secondo il quale una di queste strutture – ma non c’è ancora conferma – potrebbe essere in una località strettamente controllata vicino alla base aerea di Panghyon, a Kusong, nella parte nordorientale del paese. Kusong è un sito conosciuto dagli analisti. Già dalla fine degli anni ’90 del secolo scorso si sa che vi sono stati compiuti test esplosivi che si pensa possano essere stati un passaggio per la costruzione dei detonatori per le bombe atomiche. Nell’area ci sono anche miniere di uranio. La Corea del Nord, in vista del summit, ha annunciato che smantellerà il sito nucleare di Punggye-ri. Non c’è consenso tra gli analisti su questo passo: alcuni ritengono che la struttura fosse ormai inutilizzabile per crolli provocati dai sei test nucleari che vi sono stati svolti, in particolare l’ultimo di settembre 2017, altri invece ritengono che sia una struttura ancora pienamente funzionante e quindi vedono sincerità nel passo di Kim. Gli americani tuttavia non si fidano e, a livello diplomatico, continuano le pressioni. Una fonte diplomatica ha spiegato al quotidiano sudcoreano che “il segretario al Tesoro Steven Mnuchin non andrà a Singapore (per il summit) per evitare di mandare un messaggio sbagliato alla Corea del Nord” sulla possibilità di revoca delle sanzioni.

Il dittatore Kim Jong-un minaccia di far saltare il vertice con il presidente Trump

Intanto, il dittatore nordcoreano Kim Jong-un minaccia di far saltare il vertice con il presidente Trump programmato per il prossimo 12 giugno a Singapore, definendo “una provocazione” le esercitazioni militari congiunte con la Corea del Sud. Il monito, lanciato all’alba di oggi a Pyongyang attraverso l’agenzia di stampa del regime, ha colto l’amministrazione americana di sorpresa. “Verificheramo” la notizia, e’ stato il commento della Casa Bianca dopo che il dipartimento di Stato aveva precisato di non aver ricevuto alcuna comunicazione “formale o informale” da parte della Corea del Nord. Pyongyang non aveva fatto particolari obiezioni sulle esercitazioni militari congiunte consentendo di bypassare uno degli ostacoli storici rispetto alla ripresa del dialogo tra le due Coree ma ha cancellato anche i colloqui ad alto livello previsti per oggi con Seul dopo la dichiarazione di pace con il presidente Moon Jae-in dello scorso 27 aprile. “Le autorita’ sudcoreane e gli Stati Uniti hanno lasciato esercitazioni aeree congiunte su larga scala contro la nostra repubblica ancora prima che l’inchiostro della nostra dichiarazione inter-coreana si fosse asciugato”, ha tuonato la Korean Central News Agency (Kcna), “c’e’ un limite alla nostra buona volonta’”.

Il Pentagono ha sottolineato come queste siano esercitazioni che si tengono annualmente e come “la loro natura difensiva non sia cambiata”. L’avvertimento di Pyongyang e’ stato ambiguo. Non si capisce se quello di Kim sia uno sfoggio di muscoli in vista del faccia a faccia con Trump o se stia ponendo dei seri ostacoli all’accordo con gli Usa. Il nuovo round di esercitazioni militari congiunte Washington-Seul riprendera’ venerdi’ e nella migliore delle ipotesi, sottolinea Viktor Cha della Georgetown University sul New York Times, la Corea del Nord lascia intendere che saranno oggetto delle negoziazioni con Trump. E se Seul ha definito “deplorevole” la decisione unilaterale di Pyongyang di annuallare i colloqui di oggi nel villaggio di confine Panmunjom, il fallimento dei negoziati con Kim rappresenterebbe un’eclatante sconfitta per Trump che ha gia’ indirettamente reclamato di meritare il Nobel per la Pace mentre 18 parlamentari repubblicani hanno formalmente presentato la sua candidatura.

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