L’avvertimento del presidente americano Joe Biden, prima del viaggio in Europa, era stato chiaro: “Le maggioranze di Camera e Senato e la mia presidenza saranno determinate da ciò che accadrà sul voto per il piano di spesa sociale e per quello sulle infrastrutture”. La debacle democratica è arrivata ancor prima delle elezioni di midterm del 2022, poiché la sconfitta in Virginia, dove il presidente aveva vinto per dieci punti percentuali e che ora sarà in mano al repubblicano Glenn Youngkin gli ha dato pienamente ragione. Un repubblicano latino ha ribaltato i risultati del seggio notoriamente democratico del distretto sud San Antonio e i Democratici sono stati battuti anche nelle elezioni locali Long Island; mentre la certezza della riconferma del governatore democratico del New Jersey, Phil Murphy, si è giocata su poche migliaia di voti, con il candidato repubblicano che ha incalzato un trono che sembrava inespugnabile. La forza dei Democratici continua a risiedere nelle città: New York, Boston, Pittsburgh, Minneapolis restano roccaforti come i grandi sobborghi nelle coste, ma gli elettori sono logorati da un partito al potere che si sta distinguendo più per il negoziare che per il fare.
Biden commentando la sconfitta del democratico Terry McAuliffe in Virginia, ha spiegato che “Nessun governatore in Virginia ha mai vinto quando è dello stesso partito del presidente in carica”, aggiungendo che “quello che so è che la gente vuole che facciamo le cose. Vogliono che facciamo le cose. Ed è per questo che sto continuando a spingere insistentemente affinché il Partito Democratico si muova e approvi la mia legge sulle infrastrutture e la mia legge Build Back Better”. I democratici alla Camera stanno lottando da mesi per trovare la via d’uscita da un complesso labirinto politico che intende unificare un pacchetto di spesa sociale al piano infrastrutturale di Biden e che ad oggi continua a non vedere in calendario un voto, nonostante il Senato abbiamo approvato la spesa di 1.000 miliardi di dollari per strade, ponti, bonifica di corsi d’acqua e banda larga. I negoziati sempre più opachi a Capitol Hill sono stati difficili da spiegare ad elettori piagati dalla pandemia e dall’inflazione e che alle urne hanno mostrato la loro disaffezione. “Le persone sono sconvolte e incerte su molte cose, dal Covid alla scuola, al lavoro, a tutta una serie di cose”, ha affermato il presidente americano di ritorno dall’Europa.
“E il costo di un gallone di benzina. E quindi se riesco a passare, firmare in legge la mia iniziativa Build Back Better, sono in una posizione in cui vedrai molte di quelle cose migliorate rapidamente e rapidamente”. La strategia di dipingere i candidati repubblicani come associati a Trump non ha funzionato e non può continuare ad essere l’ex presidente il principale punto di azione di una campagna elettorale e di governo. Il repubblicano Youngkin in Virginia ha puntato soprattutto su istruzione e sicurezza e si è smaccato dall’ex presidente che ha cercato ad ogni costo di infilarsi nella compagna elettorale e di attribuirsene il successo. C’è una responsabilità tutta democratica nella sconfitta e che anche il presidente a legato alla mancata approvazione dei due elementi portanti della sua agenda. “Sarebbero dovuti passare prima del giorno delle elezioni”, ha ribadito Biden. “Ma non sono sicuro che sarei stato in grado di cambiare il numero di persone molto conservatrici che si sono presentate e i distretti rossi che hanno votato Trump”. Tuttavia Biden insiste sull’urgenza del voto ai due disegni di legge e scendendo dal palco della conferenza stampa di ieri, rivolgendosi ai democratici ha dato un ordine diretto: “Portate (quelle leggi) sul mio tavolo”.